Rinasce il loggiato San Bartolomeo | Nuova vita grazie a fondi privati - Live Sicilia

Rinasce il loggiato San Bartolomeo | Nuova vita grazie a fondi privati

La Fondazione Sant'Elia fulcro di una cordata che vuole restituire alla città l'edificio chiuso.

PALERMO – È sparito in silenzio dalle vite dei palermitani. Ma con la sua imponente mole, porta di Palermo sul Mediterraneo, il Loggiato San Bartolomeo è il manifesto di una città che spesso abbandona e che – ancora più spesso – non sa prendersi cura di sé. È lì, con le porte sbarrate, al principio di Corso Vittorio Emanuele, accanto alla monumentale Porta Felice, nel cuore del centro storico che rinasce. Un mix di antico e moderno che è la cifra di questa città.

Era affidato alla gestione della Provincia di Palermo, fino a che le Province sono esistite davvero, poi è passato alla Fondazione Sant’Elia, assieme all’omonimo palazzo di via Maqueda. E non è difficile comprendere cosa è accaduto: “La Fondazione non riceve contributo pubblico annuale di funzionamento – è scritto sul sito dell’ente -. Le entrate sono impiegate per la manutenzione degli edifici in gestione e per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali. Tutti gli organi operano a titolo gratuito”. Insomma, i soldi non bastavano. 

“Non bastano mai – conferma il soprintendente Antonino Ticali, a capo della Fondazione -. Palazzo Sant’Elia, tra l’altro ha dei costi di manutenzione molto alti e quindi abbiamo dovuto fare una scelta. Adesso però siamo felici di aver intrapreso questo percorso per restituire il Loggiato alla città di Palermo”.

Sì, perché una piccola “rivoluzione” è in atto, ed è partita dal basso. Dal lampo di un momento che diventa prima intenzione e poi progetto: mettiamo insieme un gruppo di privati e facciamoli contribuire alla ristrutturazione e messa in sicurezza dell’edificio. Un passo per volta, un piano per volta, dal piano terra alla terrazza, una finestra sul mare per volta. “Una finestra per ogni privato – è il progetto – così la somma si spalma”.

I privati che hanno accettato di partecipare, attraverso la formula dell’Art bonus – che consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico – sono già un bel numero. Si va dai big come Caronte & Tourist, l’armatore, alle società più o meno piccole, come Visiva, società di Digital InPrinting, ai grandi club. “Nel 1907 il Loggiato divenne ‘Asilo degli emigranti’ per ospitare tutti coloro che partivano per le Americhe. Nel rispetto di questa vocazione – dice l’amministratore delegato di C&T Vincenzo Franza – ci sentiamo onorati di poter contribuire ad un progetto così prestigioso in un momento così importante per la vita culturale della città di Palermo”.

Sono stati coinvolti anche i giovani dell’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, che potrebbero con le loro aziende occuparsi dei lavori di ristrutturazione. La loro riposta è attesa, ma l’idea sembra averli conquistati.

I fondi già raccolti, e quelli che entreranno da altri privati della cordata, con l’approvazione dei bilanci nel 2019, sono circa 40 mila euro e bastano ad arrivare a metà percorso. Ma lo spirito è alto. L’entusiasmo che si sta coagulando attorno al progetto è denso e fa ben sperare. Fa sperare che quelle porte si aprano di nuovo. “È un edificio che ha tutte le caratteristiche per adeguarsi a differenti tipi di esposizione e può diventare per la città un’importante sede congressuale. La posizione è ideale”, aggiunge Ticali.

Poco più in là c’è Palazzo Butera, “adottato” e “risorto” grazie alla famiglia di mecenati lombardi, Massimo e Francesca Valsecchi, e alla collaborazione con la famiglia Tasca d’Almerita che nelle storiche mura delle Cattive, dove passeggiavano un tempo le vedove, ha allestito “Le Cattive”, appunto, con lo slogan “Caffè Vino e Cucina”.

Sono anni in cui è sempre più evidente che Palermo freme sotto l’abbandono e l’incuria. Cerca la luce. E se la pubblica amministrazione non arriva, sopraffatta da debiti e anni di malgoverno, allora ben venga l’intervento dei privati. La strada sarà lunga, ma è sempre meglio di niente, sempre meglio della rassegnazione.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI