Rinuncia alla prescrizione| Ex sovrintendente condannata - Live Sicilia

Rinuncia alla prescrizione| Ex sovrintendente condannata

Processo per un parco fotovoltaico. Assoluzioni e prescrizioni. "Mormino ha agito correttamente"

PALERMO – Alla fine l’unica condannata per un’ipotesi di falso è l’ex sovrintendente di Palermo, Adele Mormino, che aveva rinunciato alla prescrizione ritenendo di meritare un’assoluzione nel merito. Gli è stato inflitto un anno e quattro mesi di carcere. Farà ricorso in appello perché, fa sapere il suo legale, l’avvocato Giuseppe Botta, “sapeva e sa di essere innocente”.

Per tutti gli altri imputati, dirigenti regionali e imprenditori, sono arrivate assoluzioni nel merito e prescrizioni. Il processo riguardava le presunte irregolarità nel rilascio delle autorizzazioni per la costruzione di un impianto fotovoltaico a Monreale, nel Palermitano.

Oltre a Mormino (che ha goduto della sospensione condizionale della pena) sotto processo c’erano: il dirigente della Soprintendenza Sergio Aguglia (assolto dall’accusa di falso, era difeso dall’avvocato Giuseppe Botta), la dirigente dell’assessorato regionale all’Industria, Francesca Marcenò (ipotesi di abuso d’ufficio caduta nel merito, difesa dall’avvocato Sal Mormino, anche lei aveva rinunciato alla prescrizione) e gli imprenditori Giuseppe Meli, Alessia Pucci di Benifichi e Giuseppe Roberto Pasqua (per il primo, difeso all’avvocato Beartolomeo Parrino, è arrivata la prescrizione dell’ipotesi di truffa; per il secondo, difeso da Francesco Bertorotta l’assoluzione è nel merito. Prescrizione anche per la terza, difesa dall’avvocato Giuseppe Gerbino).

Nel 2011 la società costruttrice chiese e ottenne dalla Regione siciliana il via libera per il nuovo impianto. Via libera che fu concesso al termine di una conferenza di servizi senza che però fosse arrivato il parere obbligatorio della Soprintendenza. Non si poteva sfruttare, secondo l’accusa, il cosiddetto silenzio assenso. La cabina di controllo dell’impianto, infatti, sorgeva sull’alveo di un torrente. Dopo la conferenza di servizi e prima del rilascio della concessione il parere arrivò. Era positivo, ma non menzionava il fatto che la cabina di controllo fosse vicina al torrente e che servisse, dunque, una deroga per realizzarla.

 


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