Rinviata chiusura punti vendita |I sindacati chiedono garanzie - Live Sicilia

Rinviata chiusura punti vendita |I sindacati chiedono garanzie

Il nuovo liquidatore della società rende noto che gli ultimi sette punti vendita chiuderanno i battenti il 3 febbraio e non il 27 gennaio. Si temono ricadute economiche sui centri commerciali. I sindacati chiedono garanzie sugli stipendi arretrati e convocano un’assemblea dei dipendenti.

CATANIA – Ancora una settimana di lavoro per i dipendenti dei punti Aligrup la cui chiusura era prevista per domenica 27 gennaio. “Per il protrarsi delle complesse procedure di chiusura i punti vendita resteranno aperti fino a domenica 3 febbraio”. Così si legge in una nota inviata ai lavoratori dal nuovo liquidatore. Insomma, la chiusura dei sette punti vendita è soltanto rinviata.

La nuova comunicazione ha, però, sollevato una serie di dubbi. La Cisal, ad esempio, ha colto l’occasione per ribadire al liquidatore, sempre tramite uno scambio di missive, una serie di domande eluse dai vertici Aligrup. Nello specifico, il sindacato chiede quali siano “i presupposti per garantire lo stipendio a chi lavorerà ancora una settimana considerato che ancora sono dovute le retribuzioni dei mesi precedenti”. Infatti mancano all’appello la seconda metà dello stipendio di settembre, la totalità dei salari di ottobre, dicembre, gennaio, i tre quarti della mensilità di novembre. I punti vendita prossimi alla chiusura sono sette. Tra questi anche gli ipermercati dei centri “Le Ginestre “ e “Le Zagare”. Ne consegue una possibile ricaduta economica sui centri commerciali che ospitano i supermercati. La paura è confermata dallo stesso direttore di galleria del parco commerciale “Le Zagare”, Luciano Guglielmino.

“Un centro commerciale che perde l’ancora alimentare potrebbe compromettere il flusso della clientela”. Giglielmino, però, ci tiene a precisare che gli operatori della galleria, che costituiscono “il fiore all’occhiello dell’imprenditoria locale”, sono impegnati in un’opera di rilancio del centro, risorsa economica fondamentale per tutto il territorio. Ma le preoccupazioni derivanti dalle saracinesche abbassate dei centri Aligrup non finiscono qui. Una su tutte: gli ammortizzatori sociali. C’è un caso specifico che la Cisal ha posto all’attenzione della consigliera di parità regionale, Natalina Costa. Circa cinquanta lavoratori che per più di vent’anni hanno prestato servizio negli uffici di sede sono stati “rimbalzati” da un’azienda all’altra attraverso un gioco di licenziamenti e riassunzioni che potrebbero avere ripercussioni sulla possibilità di sfruttare a pieno gli ammortizzatori sociali. Si tratta di dipendenti cinquantenni licenziati (volontariamente) da Aligrup, assunti da Global Service e poi nuovamente licenziati e assunti nuovamente da Aligrup. Un’operazione che ha causato la perdita dell’anzianità a dispetto degli oltre vent’anni di servizio.

La consigliera di parità, nel frattempo, ha ricevuto stamane una nutrita delegazione di ex dipendenti e ha reso noto di avere ottenuto un incontro ufficiale con il nuovo liquidatore. Insomma, la storia infinita dell’Aligrup va avanti ma il copione rimane più o meno immutato: le domande sono tante, le risposte poche, le certezze nulle. A fronte della inevitabile esasperazione dei lavoratori, oggi pomeriggio, la Cisal ha convocato un’assemblea.

 

 


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