PALERMO – Lo ha deciso l’ultima legge sui precari approvata dall’Ars l’ultimo giorno dell’anno. E adesso c’è anche la direttiva del dipartimento al Lavoro firmata dal dirigente generale Antonella Bullara. Anche ai precari “ex Pip” verranno riconosciuti i benefici che la legge destina già ai Lavoratori socialmente utili degli enti locali.
Sono i benefici e i diritti riconosciuti da un decreto legislativo del 1997. E le misure sono diverse. A cominciare dall’organizzazione delle attività che dovranno consentire al lavoratore di “godere di un adeguato periodo di riposo, entro i termini di durata dell’impegno”. Anche durante il riposo è riconosciuto l’assegno-sussidio garantito dalla Regione. Un sussidio che diventa compatibile con altri contratti occasionali o flessibili. Le assenze per malattia, purché documentate, non comportano la sospensione dell’assegno. Saranno gli enti utilizzatori, ossia quelli in cui presteranno servizio i precari a stabilire “il periodo massimo di assenze per malattia compatibile con il buon andamento del progetto”.
L’assegno verrà invece sospeso in caso di assenze dovute a motivi personali, anche se giustificate. Ma il soggetto che “utilizza” il lavoro del precario può concordare col precario stesso l’eventuale recupero delle ore non prestate e “in tal caso non viene operata detta sospensione”.
Nel caso di assenze protratte e ripetute nel tempo che compromettano i risultati del progetto, è invece facoltà del soggetto utilizzatore richiedere la sostituzione del lavoratore. Nel caso di assenze per infortunio o malattia professionale al lavoratore viene corrisposto I’assegno per le giornate non coperte dall’indennità erogata dall’Inail e viene riconosciuto il diritto a partecipare alle attività progettuali al termine del periodo di inabilità. I lavoratori hanno diritto, senza riduzione dell’assegno, al congedo di matemità e di paternità.
Ma non solo. Alle lavoratrici “madri” sono riconosciuti, senza riduzione dell’assegno, i permessi previsti dal decreto. L’articolo di riferimento infatti recita che “il datore di lavoro deve consentire alle lavoratrici madri, durante il primo anno di vita del bambino, due periodi di riposo, anche cumulabili durante la giornata. Il riposo è uno solo quando l’orario giornaliero di lavoro è inferiore a sei ore. I periodi di riposo hanno la durata di un’ora ciascuno e sono considerati ore lavorative agli effetti della durata e della retribuzione del lavoro. Essi comportano il diritto della donna ad uscire dall’azienda”.
L’assegno viene riconosciuto anche nel periodo in cui il lavoratore deve occuparsi di un parente affetto da handicap. “A condizione che la persona handicappata non sia ricoverata a tempo pieno, – recita infatti la norma di riferimento – il lavoratore dipendente, pubblico o privato, che assiste persona con handicap in situazione di gravità, coniuge, parente o affine entro il secondo grado, ovvero entro il terzo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i sessantacinque anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, ha diritto a fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa, anche in maniera continuativa”. E ancora, agli ex Pip è riconosciuto il permesso “sindacale”: i lavoratori impegnati possono partecipare, infatti, con diritto alla corresponsione dell’assegno, alle assemblee organizzate dalle organizzazioni sindacali, nei casi ed alle condizioni previste per i dipendenti del soggetto utilizzatore.
“Si tratta di un passo avanti, ma tanti ancora ne dobbiamo compiere – dichiara Mimma Calabrò segretario generale della Fisascat Cisl – certamente però siamo soddisfatti, perché si tratta di uno degli obiettivi per i quali ci siamo battuti per lungo tempo. Adesso – aggiunge – bisogna andare avanti, puntando alla stabilizzazioni di questi lavoratori che fanno parte di un bacino chiuso e ad esaurimento. E noi saremo presenti, anche per seguire da vicino il percorso che dovrà portare alla fuoriuscita di questi lavoratori dal bacino stesso.