Rissa tra 10 ragazzi sull'autobus| Controllore finisce in ospedale - Live Sicilia

Rissa tra 10 ragazzi sull’autobus| Controllore finisce in ospedale

La rissa ha preso vita su un mezzo della linea 101 che attraversa il centro città. Prima la discussione tra due fidanzati, poi il putiferio che ha coinvolto almeno altre otto persone. Il controllore, tentando di stabilire la calma, è rimasto ferito.

Palermo, via Roma
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PALERMO – Più di dieci ragazzi se le sono date di santa ragione, stamattina, a bordo di un autobus della linea 101. L’allarme violenza a bordo dei mezzi pubblici della città cresce, ed oggi ad avere la peggio è stato il controllore dell’Amat che si trovava sulla vettura: ha tentato di placare gli animi, ma è finito sotto i colpi violenti sferrati dai giovani. Alla base della rissa ci sarebbe stata una discussione tra un ragazzo e una ragazza di circa diciotto anni l’uno.

La lite avrebbe subito coinvolto gli altri giovani con i quali la coppia si trovava, al punto da scatenare il putiferio sull’autobus: sono volati calci e pugni e le urla hanno seminato il panico tra i passeggeri. Il conducente del mezzo ha così arrestato la sosta in via Roma, all’altezza di via Gravina. Ha lanciato l’allarme alla polizia, ma nel giro di pochi secondi la comitiva si è dileguata.

Il controllore è stato trovato dolorante e con un braccio gonfio. Ha riportato anche diverse escoriazioni. A soccorrerlo sono così stati i sanitari del 118 che l’hanno trasportato all’ospedale di Villa Sofia. Sul posto i poliziotti che hanno visionato le immagini delle telecamere che si trovano all’interno del mezzo: le indagini per risalire ai responsabili sono in corso.

Soltano pochi giorni fa, l’appello lanciato dal presidente dell’azienda di via Roccazzo in merito alla sicurezza. Sassaiole, risse ed aggressioni ai danni delle vetture e del personale Amat continuano ad alimentare infatti un fenomeno all’insegna della violenza e in continua escalation: “Un tale comportamento – ha affermato Antonio Gristina – lesivo nei confronti dell’intera collettività, vanifica spesso gli sforzi sull’attuale parco macchine che lentamente si sta tentando di rinnovare. Chiediamo aiuto alle istituzioni, alle forze dell’ordine per arginare quello che certamente si può definire un pericoloso fenomeno sociale”.


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