PALERMO – La condanna è pesante. Dieci anni e 8 mesi in abbreviato, dunque con lo sconto di un terzo previsto dal rito, per le accuse di tratta, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione. Accolta la ricostruzione del pubblico ministero Maurizio Agnello: Belinda John, nigeriana di 39 anni, avrebbe costretto alcune giovani connazionali a vendere il proprio corpo.
L’indagine che portò al suo arresto partì dal racconto di una minorenne giunta a bordo della nave norvegese “Siem Pilot” che aveva salvato i migranti di una carretta del mare. Ai poliziotti della Squadra Mobile di Palermo disse che ad aiutarla nel viaggio della speranza era stata Belinda John dietro pagamento di 35 mila euro. Soldi che avrebbe potuto pagare lavorando in Sicilia, dove fu costretta a prostituirsi.
La ragazza era stata sottoposta al rito “voodoo” che la obbligava ad obbedire alla sua madame. Oggi la condanna emessa dal giudice per l’udienza preliminare Walter Turturici.