"Romano sarà servo | di Bossi e Berlusconi" - Live Sicilia

“Romano sarà servo | di Bossi e Berlusconi”

l'intervista a Giuseppe Lupo
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2 min di lettura

Sembra ormai certo l’ingresso di un altro siciliano nella squadra di governo di Berlusconi. E’ il palermitano Saverio Romano, 47 anni, eletto con l’Udc e adesso esponente del cosiddetto “gruppo dei responsabili. A lui il Cavaliere dovrebbe affidare il ministero dell’Agricoltura al posto di Giancarlo Galan, che approderebbe ai  Beni Culturali. Se i sostenitori di Romano attendono con ansia la nomina, dal Pd si leva un coro di critiche. Primo fra tutti il segretario del Partito democratico siciliano Giuseppe Lupo.

Segretario come vede la possibile nomina di Romano al dicastero dell’Agricoltura?
“E’ un fatto scandaloso. Romano è stato eletto con l’Udc di Casini per fare opposizione a Berlusconi e invece lo ha salvato dalla sfiducia. Lui e qualche altro si sono trasformati in stampelle del premier e adesso (con la nomina ndr.) capisco che questo era il prezzo politico della sua decisione”.

I sostenitori di Romano dicono invece che potrà fare gli interessi dei siciliani…
“Il suo sarà un ministero agonizzante in un governo agonizzante, travolto dal discredito internazionale e non in grado di avere un dialogo con le istituzioni internazionali. Basti pensare alla vicenda Lampedusa, con un esodo biblico e il governo nazionale senza un piano. Romano potrà al massimo fare qualcosa per gli allevatori di Bossi. Sarà un siciliano al servizio di Berlusconi e Bossi”.

Come commenta invece le affermazioni del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che pensa al rilancio dell’Mpa ma senza essere “camerieri di Pd o Pdl”?
“Il Pd non ha bisogno di camerieri. Ha invece interesse a stringere alleanze con partiti seri che hanno valori politici e ideali antitetici a quelli della destra. Partiti con valori sani come la legalità e l’amore per la Sicilia, con anche la difesa della sua autonomia. Mi auguro piuttosto che Lombardo non pensi a un nuovo soggetto come un partito personale, ma si rifaccia alla democrazia partecipata”.


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