Rosa Di Stefano: "Vi racconto l'amore per Nicola"

“Ho sognato Nicola, ora tocca a me riprendere il suo cammino”

Parla Rosa Di Stefano, alla guida di Federalberghi Palermo

PALERMO- Rosa Di Stefano è un amica di questa città, nella sua sostanza più bella. Amica del garbo, della luminosità, del coraggio, della forza di rialzarsi.

Anche suo marito, il compianto Nicola Farruggio, già presidente di Federalberghi Palermo, era così. Un amico.

Nicola è andato via, in un giorno atroce che non avevamo previsto, nel rigoglio degli anni. Era un uomo soave e tenace. Ha lasciato un vuoto enorme. E non per modo di dire.

La scomparsa di Nicola ha scavato un precipizio nel cuore di Rosa. Erano compagni di viaggio inseparabili e speciali.

Rosa Di Stefano è la nuova presidentessa di Federalberghi Palermo. L’abbiamo accolta, con affettuosa amicizia, nei locali della redazione di LiveSicilia.it.

Occhi dolenti, ma indomiti e fulgidi, quelli di Rosa, per la ferita dell’amore unico strappato. L’abbiamo ascoltata con partecipazione. Da qui parlano le sue parole. (la foto di copertina è di Duilio Scalici)

Le parole di Rosa Di Stefano

“Prima di spiegare cosa voglio fare, camminando a modo mio, nel solco tracciato da Nicola, voglio raccontare un sogno. Forse per qualcuno sarà immaginazione, suggestione. Io stessa sono una persona concreta, però le cose accadono”.

“Ho sognato Nicola che mi accompagnava in una stanza molto grande, dentro, nel sogno, c’era Nico Torrisi, il presidente di Federalberghi Sicilia. Il mio Nicola mi sussurrava: ‘Ecco, devi parlare con lui’. L’indomani ho chiamato Torrisi che mi ha detto: ‘vogliamo te per la carica di presidente, a Palermo. Vogliamo che sia tu, senza eccezioni, ma non dovevi saperlo subito, te l’avremmo comunicato tra un po’…. ‘. Sono stata eletta per acclamazione”.

“Molte persone mi raccontano di avere sognato mio marito. E mi riferiscono un dettaglio, appreso durante i sogni, che non potevano sapere. Per esempio, dove si trova una certa fotografia, dove tengo le chiavi”.

La strada tracciata

“Camminerò su quella strada tracciata, sapendo che c’è tanto da fare per concretizzarla. Il settore alberghiero, tra Palermo e provincia, offre ventimila posti letto. Si tratta di una forza immensa che si associa a una qualità importante. Dobbiamo evolverci, catalizzare il meglio”.

“Ci sono tanti giovani albergatori che rappresentano una risorsa inestimabile. Il sistema deve aprirsi, per valorizzarli, affinché possano imparare e dare continuità a una storia”.

“Questo passaggio sarà per me, un’opportunità di cambiamento vissuto come continua ricerca di un’innovazione sempre spontanea e naturale in cui si innesti il bagaglio personale, teorico e di esperienza che ho già maturato”.

Il testamento di Nicola

“L’ho sottolineato nel mio discorso di insediamento: non esiste un cammino che possa essere percorso da soli. Mi impegno a lavorare fianco a fianco con tutti. Per me, non c’è storia senza radici, consapevole che le radici sono ali per volare alto e andare lontano. Palermo ha bisogno di ali”.

“Nelle trentasei ore prima di morire, è come se Nicola ci avesse trasmesso un testamento di amore, anche se non poteva sapere che ci avrebbe lasciato. Ci ha abbracciato stretti, con particolare trasporto e lui era giù un uomo molto affettuoso. Mi ha detto e ci ha detto cose che non dimenticheremo mai. Lui sarà sempre con noi. Con me, con i nostri figli e con quelli, e sono tantissimi, che gli hanno voluto bene e che continueranno a volergliene”. Hai ragione, Rosa. Continueremo.


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