Rotazioni e lotta ai ritardi | Crocetta cambia la burocrazia - Live Sicilia

Rotazioni e lotta ai ritardi | Crocetta cambia la burocrazia

L'assessore Valenti ha detto ai sindacati: "Pronti i trasferimenti in quattro assessorati. Ma ci fermiamo, per decidere i criteri insieme a voi". Delibere di giunta interverranno invece sulle spese dei dipartimenti e sul rilascio dei pareri. E intanto, alle Autonomie locali, ecco il "Nucleo ispettivo" contro i ritardi.

La 'rivoluzione'
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PALERMO – “Le nuove rotazioni sono pronte. Ma le faremo solo insieme a voi”. Con queste parole, l’assessore alla Funzione pubblica Patrizia Valenti ha allo stesso tempo preoccupato e rassicurato i sindacati. Il componente della giunta Crocetta ha spiegato che la Regione andrà avanti. E ha già chiari gli assessorati nei quali dovrà intervenire: Beni culturali, Turismo e spettacolo, Energia e Infrastrutture.

Come per gli altri rami della Regione, dovrà fare le valigie un terzo dei dipendenti e dei dirigenti. Ma stavolta, la scelta del governo passerà attraverso la concertazione con le sigle. Mercoledì è previsto un nuovo incontro. Si porranno le basi per individuare i criteri-guida delle nuove rotazioni. Insomma, prima si scriveranno le regole, poi si interverrà.

Ma il “capitolo-rotazioni” è solo uno dei temi legati alla burocrazia regionale ai quali sta lavorando l’esecutivo. Una delibera di giunta di qualche giorno fa, infatti, è intervenuta sulla spesa dei dipartimenti. Il governo, a dire il vero, non ha fatto altro che specificare quanto contenuto dalla norma: i dipendenti non possono effettuare spese senza che ci sia una copertura finanziaria. “Rimuoveremo chi sbaglia. E non gli faremo ricoprire incarico equipollente per i successivi tre anni” aveva tuonato Crocetta. A dire il vero, nella delibera il concetto è un po’ più sfumato. Nei casi in cui il dipendente dovesse spendere senza la necessaria copertura, la Regione avvierà il procedimento disciplinare, che prevede diversi step. “La delibera – spiega il capo della segreteria tecnica Salvatore Polizzotto – non fa che ribadire quanto prevede la legge. Perché precisarlo? In passato è successo che si affidassero servizi e appalti, spostando la spesa nell’esercizio successivo. Questa è una cosa che non si può fare, e non verrà più fatta. Se ci sono i soldi, si spendono. Altrimenti, niente”.

E un’altra delibera di giunta consentirà il “varo” di una sorta di “task force” contro i ritardi dei procedimenti amministrativi. Il governo ha già reso noto lo spirito del provvedimento. Sui dettagli, sta ancora lavorando. Ma il “nucleo” della norma prevede la formazione di una “conferenza permanente” formata di volta in volta dai rappresentanti dei dipartimenti interessati a un procedimento. Si tratta, insomma, dei dipartimenti che dovranno rilasciare le autorizzazioni e i pareri. “Stiamo pensando – spiega sempre Polizzotto – a un regolamento che renda più snella la legge 5 del 2011 (la legge Chinnici, ndr). Si tratterà, insomma, di un provvedimento che sveltirà il processo che impone la Conferenza di servizi. Insomma, gli assessorati lavoreranno a stretto contatto. E le pratiche viaggeranno più velocemente.

Sulla stessa scia ecco l’operazione “Via-Vas”. Il governo formerà un gruppo di circa 150 dipendenti regionali scelti tra Soprintendenze, Geni civili e uffici competenti a vario livello, per lavorare unicamente allo smaltimento delle circa 3.500 pratiche inevase. Insomma, l’esecutivo vuole imprimere un’accelerata alla burocrazia regionale. E se l’ipotesi della commissione sostitutiva è finora soltanto “eventuale”, gli assessorati vanno nella stessa direzione. Attraverso provvedimenti già messi nero su bianco. È il caso, ad esempio, dell’assessorato alla Funzione pubblica. È di questi giorni il decreto del dirigente generale del dipartimento delle Autonomie locali Luciana Giammanco con la quale viene istituito il “Nucleo ispettivo interno”. Un organo a dire il vero previsto già dalla legge Chinnici. Ma, di fatto, mai entrato in funzione. Come si legge nel decreto della dirigente che richiama, appunto, un articolo della norma dell’ex assessore: “Nell’ipotesi di mancata conclusione del procedimento entro il termine previsto devono essere motivate le ragioni del ritardo. Ai fini della verifica di quanto addotto addotto a giustificazione del mancato rispetto del termine, la pubblica amministrazione costituisce nuclei ispettivi interni”. Ma alle Autonomie locali, questo organismo non è mai nato. Nonostante fosse stata attivata già nell’agosto del 2012 una Unità di staff proprio con queste finalità. Così, la dirigente ha provveduto a fornire il personale (rigorosamente interno). Si tratta della dirigente Maria Concetta Moavero, del funzionario Ilaria Sovarino e dell’istruttore Giovanni Cocco.


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