Russia, morto in circostanze misteriose esponente del partito di Putin

Russia, morto in circostanze misteriose esponente del partito di Putin

Il cadavere Vladimir Egorov è stato ritrovato in Siberia

ROMA – Vladimir Egorov, un politico del partito Russia Unita del presidente russo Vladimir Putin è stato trovato morto nel cortile di casa a Tobolsk, in Siberia. Sul corpo “non ci sono segni esterni di violenza”, hanno detto gli investigatori al Kommersant. I media russi hanno riferito che la polizia deve ancora stabilire le cause della morte di Egorov, 46 anni, ma la Duma della città di Tobolsk ha pubblicato un necrologio sulla sua pagina social affermando che Egorov è morto “a seguito di un incidente”.

 Il canale Telegram non ufficiale Baza – che ha legami con i servizi di sicurezza russi – ha detto che il corpo di Egorov “è stato scoperto nel cortile della sua casa in via Kedrovaya mercoledì”. La morte di Egorov allunga la lista di decessi avvenuti in circostanze poco chiare di figure di spicco russe, tra cui diversi uomini d’affari legati alle due più grandi società energetiche russe. 

Tra questi Ravil Maganov, presidente di Lukoil, la seconda più importante compagnia russa di petrolio e gas, che lo scorso anno si era espresso contro la guerra della Russia in Ucraina. Maganov è morto cadendo dalla finestra di un ospedale di Mosca, secondo l’agenzia di stampa Tass. Poi, il magnate russo delle salsicce, diventato deputato, Pavel Antov, un altro membro del partito Russia Unita che nel 2018 era in cima alla classifica Forbes dei 100 dipendenti pubblici più ricchi del Paese, morto in India precipitando dal terzo piano del suo hotel. Mesi prima aveva affermato il suo sostegno a Putin dopo aver negato di aver pubblicato un messaggio contro la guerra su WhatsApp, spiegandolo con uno “sfortunato malinteso e un errore tecnico”. A maggio, il viceministro russo della Scienza e dell’Istruzione Pyotr Kucherenko è morto dopo essersi ammalato mentre era su un aereo con una delegazione russa di ritorno da un viaggio d’affari a Cuba. Un giornalista che ha detto di aver parlato con Kucherenko nei mesi precedenti ha riferito che l’uomo temeva per la propria incolumità. 


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