PALERMO – “Preoccupa la demagogia preelettorale del segretario del Pd Lupo che rischia di ergersi a paladino di un passato che per fortuna, almeno nella sanità, abbiamo cancellato”. Lo afferma in una nota l’assessore regionale alla Salute Massimo Russo. “Pur di rimarcare a tutti i costi la discontinuità dal governo Lombardo – aggiunge – Lupo, che ho incontrato proprio ieri, mi attacca per i provvedimenti sui punti nascita, sull’aggregazione dei laboratori d’analisi e sul ticket. Si è informato prima di parlare? Lo sa che abbiamo rispettato gli accordi nazionali e che senza questi provvedimenti, in linea con la politica sanitaria del paese, la Sicilia avrebbe perduto alcune centinaia di milioni di euro? E’ con questo spirito che, mentre a Roma il Pd sposa la linea del rigore, Lupo vuole affrontare i gravissimi problemi della Sicilia, speculando su scelte fatte con serietà e senso di responsabilità?”.
“La rivoluzione della dignità, che è una cosa seria – conclude Russo – passa innanzitutto dall’assunzione di responsabilità per scelte di vero cambiamento, anche a costo di qualche voto. Difenderò fino all’ultimo il bene più prezioso di questa riforma sanitaria: la riconquistata credibilità della Sicilia e dei suoi operatori sanitari a livello nazionale”.
Ma la replica del segretario regionale del Pd non tarda ad arrivare. “A fare demagogia e disinformazione è proprio Russo che sa bene che le sue scelte scellerate di accorpare i laboratori d’analisi, chiudere i punti nascita, abolire l’esenzione ticket non sono imposte da Roma”. “Si assuma le sue responsabilità -continua Lupo- piuttosto che nascondersi dietro motivazioni infondate e false scuse, inaccettabili per chiunque abbia un minimo di competenza in campo sanitario”.
Nel dibattito si inserisce anche Bernardo Mattarella, deputato regionale del Pd. “Continuare a insistere sull’idea dell’allargamento dell’alleanza a chi è stato presente nel governo Lombardo significa non volersi rendere conto del disastro che quella scelta ha determinato e del conseguente distacco maturato da tanti dirigenti e militanti del Pd”.
“La direzione regionale e l’assemblea regionale del partito – aggiunge Mattarella – hanno definitivamente chiuso quella fase, stabilendo che alle elezioni regionali di ottobre il Pd non sarebbe stato né con Lombardo né con i lombardiani. E’ questo il solco politico da seguire se si vuole dare ai siciliani la speranza del cambiamento e della discontinuità”.