“E’ il momento di ripensare con chiarezza e fermezza alla riorganizzazione di tutta l’area materno – infantile, a partire dalle strutture private convenzionate dove si registra un tasso di parti cesarei spropositato, che in alcuni casi supera il 90%, a fronte di alcune strutture pubbliche dove le percentuali sono invece vicine alle medie nazionali”. Lo ha detto l’assessore regionale per la Salute della Regione siciliana, Massimo Russo, dopo il nuovo caso di un bambino nato morto. “Siamo di fronte all’ennesimo caso di cronaca che ha creato allarme nell’opinione pubblica – ha aggiunto – e sebbene non ci sono, al momento, elementi utili per delineare eventuali responsabilità, si fa avanti il sospetto che il ricorso spropositato ai parti cesarei possa avere accelerato la riduzione di alcune abilità nella gestione del parto naturale. Se così fosse sarebbe un fatto gravissimo”. “E’ innegabile – prosegue – che si respira un clima di preoccupazione che non mi piace e che non può essere giustificato per un evento naturale come il parto. Intendo garantire le condizioni di massima sicurezza alle madri e ai loro figli e tutto ciò passa per il rispetto delle regole e per una rigorosa valutazione delle competenze professionali. Si impone una verifica delle strutture, del personale, della qualità professionale e del rispetto degli standard lavorativi. Le strutture che risulteranno carenti in tal senso dovranno essere escluse dall’accreditamento”.
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