“Il presidente nazionale dell’Aned (associazione nazionale emodializzati – dialisi e trapianto) Anna Maria Bernasconi ha inviato una lettera ai dializzati siciliani, e per conoscenza a me, in cui esprime apprezzamento per il decreto che riorganizza i servizi di dialisi e che ‘mette ordine nel settore per migliorare e omogeneizzare le cure in Sicilia’. Il professor Schena, past president della società italiana nefrologia, si è congratulato ‘per l’eccellente lavoro svolto con il quale la Regione ha fatto un gran passo avanti’ e si augura che il nostro lavoro venga copiato anche da altre regioni. Il professor Carmine Zoccali, noto scienziato nel campo della nefrologia mondiale, ha definito il decreto ‘ben bilanciato, favorevole a garantire la nostra specialità’. Sono testimonianze qualificate e importanti, che riconoscono il nostro sforzo verso una sanità migliore, al servizio dei cittadini. Proprio per questi motivi ritengo che la protesta inscenata oggi dai titolari dei centri privati di dialisi è assolutamente strumentale e motivata soltanto da interessi economici”.
L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, commenta così la protesta dei responsabili dei centri di dialisi che hanno manifestato stamattina davanti alla sede dell’assessorato in piazza Ottavio Ziino. “Una protesta inutile – aggiunge Russo – che ha avuto come unico risultato quello di penalizzare i malati che devono sapere la verità e che potranno verificare la bontà della nostra azione politico – amministrativa con le associazioni che li rappresentano. Proprio ieri, a una delegazione ristretta dei centri privati di dialisi, avevo comunicato che era già alla firma l’istituzione di una “commissione permanente per la nefrologia e la dialisi”, composta da 20 persone e finalizzata ad approfondire le tematiche della dialisi in Sicilia e a recepire le eventuali integrazioni o modifiche – purché adeguatamente motivate – al decreto che riguarda le modalità di erogazione delle prestazioni in favore dei dializzati. E’ questo il modo più civile e democratico per affrontare i problemi. Invece si è scelta la strada della manifestazione pubblica che ha tra l’altro fatto affiorare le profonde spaccature all’interno delle sigle sindacali di categoria. Alcuni rappresentanti di centri privati, infatti, si sono dissociati dalla protesta, condividendo le linee guida indicate dall’assessorato nel decreto. Confermo comunque la disponibilità ad aprire un tavolo di confronto con le associazioni maggiormente rappresentative e a recepire le critiche costruttive per trovare un punto di sintesi equilibrato tra l’interesse de cittadini e quello degli operatori del settore”.