Saldi, stessi numeri del 2014| Più gente nei centri commerciali - Live Sicilia

Saldi, stessi numeri del 2014| Più gente nei centri commerciali

Helg: "La nostra è una economia che vive del locale, non c'è turismo e dunque le vendite risentono di ciò". Attinasi: "Le istituzioni intervengano".

PALERMO – I tanto attesi saldi non bastano a risollevare l’economia della città di Palermo, dopo una stagione che ha fatto segnare una flessione di oltre il 10% nei volumi delle vendite. “Palermo non è certamente Milano e l’economia di Palermo non è quella di Milano – commenta Roberto Helg, Presidente di Confcommercio Palermo -. La nostra è una economia che vive del locale, non c’è turismo e dunque le vendite risentono di ciò”. Dai dati raccolti da Confcommercio, in centro città si confermano gli stessi volumi dello scorso anno, con un leggero segno più nei centri commerciali dove si è registrato un elevato numero di presenze che non sempre, però, corrisponde ai volumi di vendita. “In una economia depressa come la nostra – continua Helg – i dati non possono essere esaltanti. La provincia, ad esempio, registra una flessione nelle vendite, forse in parte da attribuire all’attrattività dei centri commerciali che ci sono a Palermo”. Un -5% si registra anche nelle zone periferiche della città, incluse quelle tradizionalmente commerciali.

“I primi dati sui saldi a Palermo mostrano che non c’è ancora alcuna ripresa, le vendite sono stazionarie rispetto al 2014 e quindi ancora basse per sperare in un’inversione di tendenza – dice il presidente di Confesercenti Palermo, Mario Attinasi – pertanto chiediamo, ancora una volta, interventi decisi da parte delle istituzioni: soltanto così potremo sperare di far tornare positivi i numeri dell’economia cittadina. Bisogna da un lato garantire più soldi alle famiglie e dall’altro colmare lo squilibrio che si è venuto a creare tra i centri commerciali e il resto dei negozi del capoluogo: i servizi offerti alle attività della città, come i parcheggi e le infrastrutture viarie, sono troppo carenti rispetto a quelli garantiti ai centri. Bisogna rimediare”.


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