TRAPANI – La candidatura di Vittorio Sgarbi a sindaco di Salemi è stata un’idea sua. Per convincerlo ad accettare è volato fino a Milano. Ma le ingerenze nella gestione amministrativa e tutto il resto sono soltanto fandonie. Pino Giammarinaro, politico di Salemi, personaggio spesso sotto i riflettori della cronaca, nega tutto. L’ex deputato, sentito dal Tribunale di Trapani, che deve pronunciarsi sulla richiesta di applicazione della misura della sorveglianza speciale e la confisca dei beni, s’è difeso come un leone nell’arena. Giammarinaro ha ricondotto i suoi rapporti con l’ex sindaco Vittorio Sgarbi a normali relazione politiche. Ha negato di avere presenziato alle riunioni di Giunta.
Secondo gli investigatori, a Salemi non si muoveva foglia senza l’assenso dell’ex deputato. Tutte le delibere, prima di essere approvate, passavano al vaglio di Pino Giammarinaro. Tutte sciocchezze, ribatte l’onorevole, che nel corso della sua audizione dinanzi i giudici ha sostenuto di non essere stato mai in grado d’interferire nella gestione amministrativa dell’ente. Giammarinaro ha anche fornito, a supporto delle sue dichiarazioni, degli esempi concreti che dimostrerebbero l’autonomia dell’ex sindaco Vittorio Sgarbi. In diverse occasioni il critico d’arte avrebbe assunto delle decisioni in contrasto con l’ex deputato.
Dalla lettura degli atti giudiziari emerge però un quadro decisamente diverso. Secondo il fotografo Oliviero Toscani, ex assessore di Salemi, Giammarinaro interferiva pesantemente nella gestione amministrativa. L’ex deputato avrebbe presenziato alle riunioni di Giunta. Toscani, che lasciò l’amministrazione in aperta polemica con Vittorio Sgarbi, sarà sentito il prossimo 12 marzo dai giudici. Un’audizione attesa che potrebbe riservare scintille e colpi di scena.