Salva ineleggibili, l'appello a Mattarella: "Intervenga" - Live Sicilia

Salva ineleggibili, appello a Mattarella: “Intervenga, violazioni in atto”

La lettera aperta dell'avvocato Santo Orazio Primavera
L'INTERVENTO
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CATANIA – Salva ineleggibili: in una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’avvocato di Acireale Santo Orazio Primavera, ricorrente nei confronti del deputato dell’Assemblea regionale siciliana Davide Maria Vasta, chiede al capo dello Stato un intervento “a tutela dell’ordinamento costituzionale e statutario siciliano, nonché delle regole primarie della democrazia e della ripartizione dei poteri statuali”. Il testo della lettera di Primavera.

Salva ineleggibili: il testo completo della lettera

Egregio Presidente della Repubblica,

dopo ripetuti tentativi perpetrati nel 2023, di cui già ho parlato in una precedente missiva del 12 novembre 2023, Vi informo oggi dell’azione in atto presso l’Assemblea regionale siciliana, ad iniziativa di alcuni parlamentari per un intervento normativo definito “norma salva ineleggibili o sanatoria salva ineleggibili ” di carattere novativo ma con il tentativo di renderlo retroattivo con il titolo di “interpretazione autentica” in materia di ineleggibilità.

In data 24 gennaio 2024, nonostante il parere contrario in diritto dell’Ufficio studi dell’Assemblea regionale siciliana che ha sollevato gravi vizi di costituzionalità, e che con la presente allego, la I Commissione parlamentare Affari istituzionali dell’Ars, con soli tre voti favorevoli espressi dagli Onorevoli Castiglione, Intravaia, Savarino ha trasmesso all’Aula il suddetto articolato per essere esitato in data odierna dall’Assemblea, in quanto addirittura calendarizzato all’ordine del giorno dal Presidente dell’Assemblea regionale siciliana.

Con arroganza, alcuni degli stessi parlamentari eletti, che si trovano sub iudice, perché dichiarati già ineleggibili con sentenza di primo grado dall’Ill.mo Tribunale di Palermo, con la complicità di altri colleghi deputati, in spregio allo Statuto e alla Costituzione insistono nell’approvazione di una norma retroattiva che li salvi dalla conclamata ineleggibilità.

Il sottoscritto, Santo Orazio Primavera, scrive nelle qualità di cittadino elettore siciliano ma anche ricorrente nei confronti proprio di un deputato dell’Assemblea regionale siciliana, Davide Maria Vasta, dichiarato già ineleggibile con provvedimento dell’Ill.mo Tribunale di Palermo in data 2 marzo 2023, nonché parte processuale in Appello che attende l’esecutività della stessa causa già passata per decisum il 14 dicembre 2023, presso l’IIll.ma Corte di Appello di Palermo.

Tale sprezzante intervento nato al fine di dare vis retroattiva, nell’estremo tentativo di violare i decisum giudiziali è un chiaro attacco all’ordinamento giuridico italiano nella divisione dei poteri e quindi alle regole della democrazia. Esso intervento arbitrario scardinerebbe le regole democratiche creando un vulnus non solo oggi ma anche nelle legislature a venire.

Nonostante la pendenza di un decisum della Corte di Appello, in violazione non solo dei principi dell’ordinamento giuridico italiano per lo stesso contenuto e forma della norma, ma anche in violazione delle disposizioni statutarie in ordine al procedimento legislativo perché materia di attuazione statutaria, nonché del regolamento interno dell’Ars, la Commissione Affari Istituzionali con solo tre voti favorevoli ha approvato il seguente articolato per l’odierno voto decisivo in Aula:

Art. 1. Interpretazione autentica

  1. Il comma 1, lett. f) dell’art. 10, laddove dispone che “Non sono eleggibili inoltre…. gli amministratori ed i dipendenti con funzioni di rappresentanza o con poteri di organizzazione o coordinamento del personale di istituti, consorzi, aziende, agenzie ed enti dipendenti dalla Regione ovvero soggetti alla sua tutela o vigilanza” deve essere interpretato nel senso che gli enti soggetti a tutela o vigilanza sono esclusivamente quelli di cui al censimento del Servizio di Pianificazione e Controllo Strategico del Presidente della Regione siciliana, come attualizzati negli elenchi predisposti in applicazione del principio contabile n. 4/4 allegato al D. Lgs. N. 118/2011, come recepito dall’art. 11 della L.R. n. 3/2015. 2. Gli articoli 10, comma 2, e 10 bis della legge regionale 20 marzo 1951, n. 29, laddove dispongono che “le cause di ineleggibilità … alla carica di deputato regionale … … non sono applicabili a coloro che per dimissioni, collocamento in aspettativa od altra causa, siano effettivamente cessati dalle loro funzioni … …” deve intrepretarsi nel senso che la cessazione va intesa quale effettiva astensione da ogni atto inerente all’ufficio rivestito, senza alcun carattere di recettizietà.

Art. 2. Norma finale

  1. La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.
  2. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione.

Risultando illegittime e chiaramente arbitrarie le violazioni in atto, lo scrivente chiede all’Ill.ma Signoria Vostra di intervenire a tutela dell’ordinamento costituzionale e statutario siciliano, nonché delle regole primarie della democrazia e della ripartizione dei poteri statuali.

Nel ringraziare per l’attenzione che vorrete riservare a questa richiesta di tutela dell’ordinamento costituzionale, e quindi della democrazia, porgo cordiali saluti.


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