Salvi il Collegato ter e le 'mance' ma al Monopoli dell'Ars non vince nessuno - Live Sicilia

Salvi il Collegato ter e le ‘mance’ ma al Monopoli dell’Ars non vince nessuno

L'ok costa un giorno in più di fibrillazioni che lasciano ferite negli schieramenti

PALERMO – Un giorno in più di inutili fibrillazioni. Un giorno ulteriore di distinguo e prese di distanza da un calderone di contributi che, alla fine, resta tale e quale riporta i settanta deputati dell’Ars al punto di partenza nel grande Monopoli di Sala d’Ercole. L’unico effetto sortito dal maxi-emendamento al Collegato ter, manovra di assestamento che contiene norme importanti come i 50 milioni per contrastare il folle rialzo dei tassi di interesse nei mutui per la prima casa e la certezza sul trasferimento della quarta rata ai Comuni, è quello di fare emergere le divisioni interne a entrambi gli schieramenti. I micro e macro finanziamenti a Comuni, enti e associazioni vicini ai deputati c’erano e ci sono ancora: sono saliti a quota 22 milioni e mezzo. Sul campo restano incomprensioni e diffidenze sia nella maggioranza che nell’opposizione, tra norme ‘salva-ineleggibili’ e selfie indigesti citati più volte in Aula. Un clima non certo idilliaco, mentre all’orizzonte spunta la Finanziaria.

La tabella e gli importi fantasma

La quarta versione del maxi-emendamento al Collegato ter è quella che vede la luce con il voto finale alla manovra da seicento milioni di euro. Porta in dote una tabella dietro alla quale finiscono per essere nascosti i finanziamenti minori destinati a Comuni e associazioni. La soluzione scelta salva la forma ma non la sostanza: 119 Comuni, 34 associazioni e una manciata tra enti, fondazioni e società sportive si divideranno una torta da cinque milioni e 630mila euro. All’assessore al Turismo il compito di ripartire il fondo ai protagonisti di quell’elenco “che presentino apposita istanza – così si legge nell’ultima versione del maxi-emendamento – entro sette giorni dalla data di entrata in vigore della legge”. Nessun’altra specifica in una norma che, liberando Sala d’Ercole dal timore del giudizio della piazza, avrebbe potuto vedere la luce un giorno prima con la semplice assegnazione diretta di una cifra a ciascun beneficiario. Così non è stato e ora la palla passa all’assessora meloniana Elvira Amata.

“Nessuna vergogna”

“Abbiamo perso una giornata proficua perché volevamo nascondere un qualcosa che non andava nascosto – ha affermato il capogruppo della Dc Carmelo Pace alzando il velo dell’ipocrisia e dell’inutile moralismo calato per 48 ore su Palazzo dei Normanni -. Quei soldi non vanno in tasca ai deputati ma ai territori, nessuna vergogna”. Concetto ribadito sia dal deputato di FdI Marco Intravaia (“Nessuna vergogna, piuttosto orgoglio per avere stanziato fondi per i comuni palermitani e a beneficio di associazioni di volontariato”) che da Gianfranco Miccichè: “Non capisco perché ci stiamo vergognando di dare i soldi ai Comuni – è stato il ragionamento dell’ex presidente dell’Ars -, sono risorse che verranno spese subito aiutando l’economia”. Tesi che filano, senza dubbio, ma che non tengono conto di un particolare: per 119 Comuni ‘vincenti’, altri 271 non hanno avuto la fortuna di avere un deputato o un assessore di riferimento per finanziare le proprie iniziative nell’ambito del Collegato ter.

Corsa contro il tempo

Su questi finanziamenti, inoltre, incombe lo scorrere inesorabile del tempo. Per ottenere i fondi sarà necessario vincere la battaglia con la clessidra, dal momento che vanno impegnati necessariamente entro il 2023. Restano 46 giorni di tempo, quindi, per la pubblicazione della manovrina sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana e per le richieste dei beneficiari. C’è poi l’ostacolo della chiusura di cassa, che anticiperà almeno di una decina di giorni il 31 dicembre. Il rischio, concreto, è che questo denaro resti nelle casse della Regione e finisca in economie di bilancio. Sindaci e assessori sono già ai blocchi di partenza, ma il rischio del Monopoli versione Ars è quello di dovere tornare al punto di partenza e senza passare dal ‘Via’. Non è tassativo, invece, l’obbligo di prevedere una variazione di bilancio da parte dei Comuni che beneficeranno del contributo dal momento che si tratta di una voce in entrata.

Gli interventi per il sociale

Il tempo diventa ininfluente, invece, sugli interventi per il sociale che valgono un milione e 660mila euro: 39 associazioni potranno beneficiarne direttamente. Il sistema dell’assegnazione diretta, infatti, in questo caso ha retto ed è possibile fin da adesso sapere chi sono i beneficiari delle misure approvate dall’Ars. Da qui arriveranno i duecentomila euro per l’associazione ‘Parco Uditore’, che gestisce un’area verde nell’omonimo quartiere palermitano, ma anche i 150mila euro per la missione Speranza e Carità fondata da Biagio Conte. Cinquantamila euro arriveranno anche alla Comunità di Sant’Egidio, altri cinquantamila alla onlus Lelat di Messina che lotta contro l’Aids e assiste i tossicodipendenti.

Infrastrutture e manutenzione

Tutto uguale alle prime versioni del maxi-emendamento anche per i contributi del capitolo infrastrutture e “interventi di manutenzione e riqualificazione”. Il fondo vale complessivamente nove milioni e 524mila euro, calati su 83 singoli interventi. A segno i 270mila euro per la manutenzione stradale di viale Cristoforo Colombo, ad Acireale, in provincia di Catania. In porto anche i 250mila euro con i quali il Comune di Vittoria (Ragusa) completerà il restauro di Palazzo Iacono. Hanno trovato spazio nel Collegato ter anche i duecentomila euro per la valorizzazione del Cretto di Alberto Burri, nella vecchia Gibellina distrutta dal terremoto del 1968, e i 150mila euro per il completamento di una tensostruttura nella Cittadella dello Sport di Siracusa. C’è posto anche per cinque new entry, come i 270mila euro per la rigenerazione urbana a Santa Lucia del Mela (Messina).

Maxi finanziamento per il Teatro Bellini di Catania

Altri finanziamenti hanno trovato posto nell’articolo 4, che ha una dotazione di 5 milioni e 631mila euro da suddividere su una ventina di interventi diretti. Assegna 426mila euro al Teatro Bellini di Catania e duecentomila euro all’Unione dei Comuni ‘Paesi dei Nebrodi’. L’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino, incassa 300mila euro per l’Esa: serviranno a interventi nei settori agricoltura, forestale e sviluppo rurale. Lo stesso assessorato ottiene 500mila euro in più nel capitolo che finanzia l’attività di promozione dei prodotti agricoli siciliani sui mercati internazionali. Aumentati anche i contributi per il Centro Padre nostro di Palermo (100mila euro in più) e l’associazione ‘Per l’Arte’ di Alcamo (ulteriori 250mila euro). Denaro che, anche in questo caso, sarà subito a disposizione grazie ai giocatori del Monopoli Ars.


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