CATANIA – “Toninelli non c’era, e se c’era dormiva”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini dopo le risposte di Danilo Toninelli all’udienza di Catania per il caso Gregoretti. “Trenta non era un ministro politico, ha risposto con tranquillità e serenità in base a quello che competeva. Toninelli è stato lì due ore a ripetere ‘non so’ o non c’era. Non giudico, magari ha ragione lui, ma io mi prendo la responsabilità e la rivendico ogni volta che faccio qualcosa”, ha aggiunto il leader della Lega in conferenza stampa dopo l’udienza preliminare.
“Penso che prima si vota e meglio è, ma dopo il Covid. Fare votare con gli ospedali pieni non mi sembra una cosa molto intelligente”. Lo ha detto Matteo Salvini in conferenza stampa a Catania. “Certo – ha aggiunto – se ci fosse una squadra maggiormente compatta e coerente sarebbe meglio per gli italiani, e non per Salvini”.
E ancora: “Il 28 gennaio Palazzo Chigi si trasformerà in un’aula bunker dove Giuseppe Conte sarà interrogato. Il premier ha deciso di non andare a Catania, ma di far venire Catania a Palazzo Chigi. Scelte sue. In aula – ha aggiunto parlando delle dichiarazioni spontanee rese da lui oggi – ho ricordato due passaggi del presidente Conte che ha detto ‘abbiamo lavorato noi per la ricollocazione e poi lo sbarco’; noi e poi sono due paroline che per quanto mi riguarda mi fanno dire che il processo finisce qui. Conte ha detto pure che lui e Mogavero hanno lavorato ai ricollocamenti e poi consentito lo sbarco. Se ne sono presa la responsabilità, pensava di farmi un torto, invece mi ha favorito”.
“Rivendico con orgoglio quello che ho e abbiamo fatto: a differenza degli altri non cambio idea sulla base delle convenienze. Per me coerenza e dignità sono due parole che hanno un valore. No come Toninelli: su due ore in aula per un’ora e mezza ha detto che non si ricorda e che comunque non era responsabilità sua. Io mi assumo, con i colleghi che erano con me, totalmente e con orgoglio il successo delle politiche di contrasto all’immigrazione clandestina”.
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