ROMA – Arriva al vaglio della Prima Commissione del Csm la pratica a tutela dei magistrati del tribunale dei ministri di Catania che hanno chiesto l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini e che secondo la maggioranza dei consiglieri togati sono state vittime di “una violenta campagna denigratoria”, partita dopo una diretta Facebook del titolare del Viminale. La richiesta, sottoscritta dai gruppi di Unicost, Area e Autonomia e Indipendenza, (gli unici a non firmare erano stati i consiglieri di Magistratura Indipendente), è stata trasmessa in Commissione dal Comitato di presidenza. E ora saranno i suoi sei componenti – quattro togati espressione di tutte le correnti della magistratura e i due laici Alessio Lanzi (Fi) e Filippo Donati (M5s)- a valutare se effettivamente c’è il rischio di una delegittimazione di quei giudici da richiedere l’intervento urgente del Csm.
Secondo i consiglieri che hanno promosso l’iniziativa, la campagna lesiva dell’immagine dei giudici sarebbe partita subito dopo la diretta Facebook in cui il ministro Salvini commentò il provvedimento che gli era stato notificato dal tribunale dei ministri di Catania, “facendo ripetutamente i nomi dei componenti del collegio”. Proprio sul suo profilo vennero subito dopo postati da “un numero indiscriminato di soggetti” commenti “offensivi e denigratori nei confronti dei componenti del collegio” ed “espressamente minacciosi”.
“Ancora più grave” , secondo i consiglieri, è stata la successiva “violenta campagna denigratoria” su organi di stampa e testate on line, tale da indurre i lettori a credere che la decisione assunta dal tribunale dei ministri fosse stata adottata “non per ragioni giuridiche ma squisitamente politiche legate all’asserita connotazione ideologica dei magistrati”. Una vicenda culminata con “la diffusione di notizie false sui componenti del tribunale” da parte di trasmissioni televisive di reti nazionali. Difficile ipotizzare i tempi della decisione della Commissione. In questa settimana non sono previste riunioni e c’è anche la possibilità che la pratica venga accorpata ad un’altra già in trattazione. Anche questa riguarda altri episodi di attacchi ai magistrati, a cominciare dal caso del giudice di Avellino che ha assolto l’amministratore delegato di Autostrade nel processo sulla strage del bus e che per questo ha ricevuto “insulti e minacce”. (ansa)
Bravo Salvini. VOGLIO LA LEGITTIMA DIFESA. IO SE VENGO RAPINATO 10-20 ECC IN CASA IO MI DIFENDO CON
QUALSIASI COSA. MEGLIO UN CATTIVO PROCESSO CHE UN BRUTTO FUNERALE
Credo che sia veramente vergognoso che un Ministro dell’Interno,nelle sue piene funzioni, debba subire un procedimento penale per aver leggitimamente, operato nell’interesse del Paese e quelli che hanno proceduto nei suoi confronti, non possono mascherare il loro operato su una presunta azione giuridica leggitimata dalla violazione di una Legge, ma devono accettare che l’Opinione Pubblica (notare il maiuscolo non messo a caso) riconosca la loro azione come un fatto non scevro da influenze di tipo politico.
salvini fa paura perche’sta cercando di ristabilire le regole e farci uscire dall’anarchia e dallo sfacelo operato dalla sinistra ma la stragrande maggioranza degli italiani e’con lui
Tre commenti, tre commenti idioti. Complimenti