CATANIA – Visita mordi e fuggi di Matteo Salvini a Catania. Il leader della Lega ha preso un caffè con il neo sindaco Enrico Trantino a Palazzo degli Elefanti lasciando a bocca asciutta i cronisti che speravano di “strappargli” qualche dichiarazione.
In casa leghista le bocche rimangono cucite dopo gli strappi sul possibile rimpasto di giunta legato al caso Turano (l’assessore è stato difeso a spada tratta soprattutto dalla deputata Valeria Sudano).
Se la vecchia guardia, guidata dalla coordinatrice regionale Annalisa Tardino è possibilista, gli uomini del nuovo corso sammartiniano si oppongono con forza all’ipotesi.
Non vanno meglio le cose per quanto riguarda l’assessori da indicare nella giunta di Enrico Trantino che andrà ad affiancare Andrea Guzzardi con i leghisti di rito sammartiniano intenzionati a nominare Giuseppe Gelsomino e la vecchia guardia che preferirebbe altri nomi (due su tutti: l’ex assessore Fabio Cantarella o Sonia Grasso).
Questioni che per il momento Salvini lascia a mollo concentrandosi sulle richieste che arrivano dal neo cittadino di Catania. Due i dossier ai quali il vice presidente del consiglio metterà mano nei prossimi giorni: sicurezza e opere pubbliche (con un occhio di riguardo all’emergenza abitativa, ai fondi del Pnrr e al nodo ferroviario di Catania da anni in attesa di finanziamento).