Sanità, Adiconsum legame |tra utenza e amministrazioni

Sanità, Adiconsum legame |tra utenza e amministrazioni

Vincenzo Romeo, presidente di Adiconsum Sicilia, spiega a LivesiciliaCatania quali obiettivi si sia prefissata l’associazione di tutela dei consumatori."La Sanità è la nota dolente - afferma - e Catania non fa certo eccezione"

L'associazione dei consumatori
di
3 min di lettura

CATANIA – Ascoltare l’utenza e fare da tramite tra cittadini e istituzioni. L’Adiconsum, e associazione nata nel 1987, su un’intuizione della Cisl, da cui è però autonoma, quest’anno, punta sulla Sanità, con un progetto apposito che mira a fare dell’associazione un agente sociale che possa intervenire in uno dei settori più problematici a livello regionale. Lo conferma Vincenzo Romeo, presidente di Adiconsum Sicilia che spiega a LivesiciliaCatania quali obiettivi si sia prefissata l’associazione di tutela dei consumatori. “La nostra azione, al di là del ruolo canonico della nostra associazione, che è la difesa individuale dei cittadini, quest’anno vuole essere più ad ampio raggio. Sicuramente sarà diretta ai servizi che eroga la pubblica amministrazione, in particolare la Sanità. Ci stiamo infatti accorgendo sempre di più che questa è una nota dolente che spesso e volentieri incide non solo sulle tasche di cittadini, ma proprio sulla qualità della vita. Non si intende solo il servizio, dunque, ma proprio l’impegno non indifferenti, non solo in termini economici ma anche di attesa, di aspettative, che rivolgersi a questo servizio comporta. E la città di Catania, da questo punti di vista, non fa certo eccezione. Al di là dei casi di mala sanità, la cosa problematica è infatti il sistema che è molto complicato”.

Romeo considera “utile soprattutto alla politica” la consulta creata dal sindaco Bianco, proprio per fungere da collegamento tra le esigenze della cittadinanza e gli orientamenti della politica regionale. Anche se si dice disponibile a dare un contributo. “Noi cercheremo di verificare il lavoro che faranno- prosegue – ma serve essere concreti e fare cose snelle e funzionali. Se no non si arriva a nulla. Ed è proprio questo il problema principale: noi non abbiamo bisogno, in fondo, di grandi saggi, ma di capire non solo da chi opera all’interno delle strutture sanitarie, ma soprattutto da chi fruisce il servizio, quella che è innanzitutto, la percezione della sanità. Cosa non funziona. L’obiettivo è quello di raccogliere più informazioni possibili dagli utenti, per poi dare suggerimenti a livello locale e regionale”. Una novità, questa, in un’associazione che, fino a ieri, era caratterizzata da un respiro decisamente meno ampio. “Più che altro, ci siamo concentrati su problematiche di natura diversa rispetto a quelle di cui stiamo parlando- sottolinea Romeo, che ha intenzione di puntare sul progetto sanità per rilanciare la stessa associazione dei consumatori. “Al di la delle tutele individuali – le bollette, le interferenze – afferma – credo che il rilancio della nostra associazione debba partire da questo. Per un semplice motivo: noi stiamo vendendo fuori da un congresso fatto a maggio dello scorso anno in cui una squadra abbastanza nuova, abbiamo puntato sui giovani, abbiamo le strutture e siamo presenti in ogni provincia, e non solo nei capoluoghi. E stiamo iniziando a operare anche su problemi di carattere generale. E queste sono esperienze nuove per la nostra associazione, che inizia a darsi un ruolo di agente sociale. Riteniamo che questo vada fatto in campi importanti e cogenti come appunto la sanità o i trasporti”.

Si allinea ai tempi, dunque, l’Adiconsum, ampliando il ventaglio delle offerte, in base alle sollecitazioni della cittadinanza, e cercando di inserirsi come interlocutore, tra la cittadinanza e le istituzioni, con le quali il rapporto non sembra certo collaborativo. “Il rapporto è assente – aggiunge Romeo. Dovrebbe essere prevista ad esempio la carta dei servizi, che ogni pubblica amministrazione deve emanare; dovrebbe essere prevista anche la consulta dei movimenti dei consumatori. Oggi, la necessità e di ampliare il raggio di azione nell’interlocuzione con le amministrazioni pubbliche. Le istituzioni peccano di autoreferenzialità e questa distanza non giova a nessuno. Possiamo colmarla noi come associazione”.

 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI