PALERMO – “In queste ore si legge con apprensione dei prossimi tagli alla sanità pubblica. I dati della Fondazione Gimbe devono suonare come un campanello d’allarme per tutta la classe dirigente, e in particolare per quella del Sud. Se verrà confermata questa linea saremo di fronte a un colpo mortale per il sistema sanitario pubblico, già in molti casi agonizzante nel Meridione”. Lo afferma il presidente di Ali Sicilia, Domenico Venuti.
Venuti: “No a una sanità per ricchi”
“Il Paese non può permettersi questi tagli, soprattutto al Sud, perché colpirebbero le fasce più deboli – aggiunge Venuti -. Bisogna invece sostenere il sistema sanitario pubblico, che deve restare centrale, consentendo comunque ai privati di rappresentare un valido sostegno”. Il presidente regionale di Autonomie locali italiane poi aggiunge: “Bisogna invertire la rotta e tornare a sostenere la sanità pubblica consentendo a tutti i cittadini di avere servizi adeguati. Il Sistema sanitario va certamente riformato – conclude Venuti – ma nell’attesa di questa nuovo assetto non si può che sostenere il pubblico, altrimenti si andrebbe verso una sanità soltanto per ricchi e questo rappresenterebbe il collasso del sistema Italia”.