Sanità e appalti, la giunta Schifani sospende tre dirigenti regionali

Sanità e appalti, la giunta Schifani sospende tre dirigenti regionali

Chi sono i destinatari dei provvedimenti
IL FATTO
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PALERMO – Sono state ore convulse. Diretta conseguenza dell’inchiesta su sanità e appalti avviata dalla Procura di Palermo. Un’indagine per la quale sono stati chiesti gli arresti domiciliari per 18 persone. Tra cui Totò Cuffaro e Saverio Romano. Le accuse sono di ‘associazione per delinquere, turbativa d’asta e corruzione’.

Ebbene, nel corso della giornata vi abbiamo raccontato i rumors sui possibili provvedimenti che sarebbero potuti scaturire dalla riunione della Giunta regionale convocata per il primo pomeriggio di oggi. Tre decisioni urgenti prese dal Governo Schifani.

I provvedimenti della Giunta regionale

Disposta la sospensione dall’incarico, a tempo indeterminato, in attesa degli sviluppi del procedimento penale, per Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del dipartimento regionale della Famiglia. La guida della struttura è stata assegnata ad interim al dirigente del dipartimento Lavoro, Ettore Foti. Il presidente Schifani ha chiesto, inoltre, formalmente, all’assessore alla Famiglia di revocare l’incarico al suo segretario particolare, Vito Raso, anch’egli indagato nella stessa inchiesta.

Ed ancora,su indicazione della Giunta, l’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino avvierà il procedimento disciplinare con sospensione cautelare dal servizio nei confronti del direttore generale del Consorzio di Bonifica 2 di Palermo, Giovanni Tomasino.

Sulla vicenda che coinvolge l’Asp di Siracusa, l’assessore alla Salute Daniela Faraoni ha informato la Giunta di avere fatto propria l’autosospensione del direttore generale Alessandro Caltagirone. E di avere avviato la procedura per la nomina del commissario straordinario. Si tratta di Chiara Serpieri. Già direttore generale di altre aziende sanitarie in Piemonte e componente del consiglio direttivo della Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, che svolgerà l’incarico a titolo gratuito per sei mesi.

La nota di Palazzo d’Orléans

Secondo Palazzo d’Orléans, “tali misure si rendono necessarie per la gravità dei fatti emersi. E per la loro possibile incidenza sull’immagine e sul corretto funzionamento dell’amministrazione regionale e degli enti sottoposti a vigilanza e controllo. Pur riaffermando il principio di presunzione di innocenza e la tutela dei diritti di difesa, la Giunta ha scelto di intervenire con tempestività. Per salvaguardare prestigio, credibilità e trasparenza delle istituzioni siciliane”.


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