Sanità, dai commissari ai concorsi | "Razza ci ascolti o sarà sciopero" - Live Sicilia

Sanità, dai commissari ai concorsi | “Razza ci ascolti o sarà sciopero”

La protesta dei sindacati: "Serve maggiore confronto". La Cisl Fp: "L'assessore sta lavorando bene".

PALERMO – I sindacati della dirigenza medica uniti contro le politiche del Governo regionale sulla sanità pubblica. Molti i contenuti sotto la lente d’ingrandimento dei rappresentanti dei medici. “Siamo stati esclusi dalle scelte sulla rete ospedaliera – lamentano i sindacalisti – e pretendiamo un processo di trasparenza per la nomina dei futuri direttori generali, mentre si fa inaccettabile la paralisi causata dal mantenimento dei commissari. Aspettiamo – continuano – veri processi di assunzione e stabilizzazione del personale al di là degli annunci roboanti”. E, in vista dell’incontro che la prossima settimana avranno con l’assessore alla Sanità Ruggero Razza, annunciano: “Se non dovesse cambiare la situazione non escludiamo che allo stato di agitazione appena proclamato, seguirà lo sciopero”.

Alla conferenza stampa che le organizzazioni sindacali hanno convocato, hanno partecipato Angelo Collodoro del Cimo, Angelo Farinella della Cisl Medici, Emanuele  Scarpuzza dell’Aaroi Emac, Gaspare Calì della sigla Fvm, Fortunato Parisi della Uil Fpl, Antonino Palermo dell’Anaao, Felice Mangiapane della Fassid e Francesco La Barbera della Cgil.

“Abbiamo aspettato più di dieci mesi – spiega Angelo Collodoro del Cimo – prima di convocare questo incontro per dare il tempo a questo governo di ambientarsi. Adesso la situazione sta precipitando: ci ritroviamo in uno stato di inerzia. Siamo alla vigilia della nomina dei direttori generali e troppo spesso in queste nomine abbiamo visto che i criteri di appartenenza hanno prevalso sui criteri di competenza. Da questo governo pretendiamo il rispetto della legalità. I direttori devono attuare il disegno, se c’è, della sanità. La rete ospedaliera è arrivata a Roma ma senza un confronto con i sindacati. Tra l’altro – prosegue Collodoro – sembra un copia e incolla della precedente rete, quella firmata Gucciardi, perché in questi dieci mesi, salvo qualche spostamento da Trapani a Catania, tutto il resto non è stato modificato. Ma questo lascia fuori milioni di cittadini”.

La rete ospedaliera da poco varata dalla Giunta regionale ritorna spesso al centro della discussione dei sindacalisti. La rete, per i sindacati si adegua al decreto Balduzzi, ma “non riesce a rispondere ai criteri”. Elemento di criticità sarebbe, soprattutto, la mancanza di un intervento serio sul funzionamento della medicina territoriale che dovrebbe evitare di intasare gli ospedale con i codici di intervento di minore urgenza.

“La rete ospedaliera – denuncia Fortunato Parisi della Uil – è monca perché non si è cercato di tenere conto della rete territoriale e della rete socio-assistenziale. L’assessorato alla Salute non dialoga con l’Assessorato alla famiglia. Se lo facessero porterebbero avanti un ragionamento sulla prevenzione, sullo stato degli anziani e dei portatori di handicap e al settore salute mentale. C’è un’esigenza di fare sistema a cui non si risponde”.

“La rete ospedaliera – aggiunge Massimo Farinella della Cisl – è annunciata ma a noi sconosciuta. L’assessore ha detto di avere organizzato decine di incontri ma a noi ne risultano uno e mezzo. Nel luglio 2017 avevamo posto dei dubbi sulla rete ospedaliera che stava stilando l’assessore Gucciardi. Da questo governo ci saremmo aspettati che ripartisse da zero dopo aver affermato che quel modello non era condiviso”. “Sette aziende ospedaliere – conclude Farinella – sono ancora in affiancamento da parte dell’Agemas per portare avanti i compiti gestionali. I commissari delle aziende ospedaliere, insomma sono commissariati per quanto riguarda la gestione economica”.

Emanuele Scarpuzza dell’Aaroi Emac si occupa invece del problema della mancanza di sicurezza nei pronto soccorsi. “L’assessore nel mese di maggio – racconta – si è occupato dei casi di violenza negli ospedali istituendo una commissione tecnica ma a questo tavolo non ha partecipato nessun medico. Si avvicina l’inverno e le patologie respiratorie si riacutizzeranno e gli ospedali saranno intasati e tutto questo non fa altro che alzare il rischio di aggressioni. Il cittadino non va nei presidi territoriali perché già sa che solo all’ospedale troverà risposta alle sue esigenze”.

“Rappresentiamo lavoratori che si trovano in condizioni critiche e che comunque hanno voglia di lavorare, ma se vogliamo davvero far funzionare i servizi serve collaborazione – dice Antonino Palermo dell’Anaao Assomed -. Siamo soddisfatti, per esempio, dell’apertura del pronto soccorso al Policlinico di Catania ma temiamo che non ci sia il personale adeguato per operare bene. Inoltre, i posti letto in Sicilia sono 18 mila e molti sono stati affidati al sistema privato: se vogliamo che bastino, abbiamo bisogno di sederci per far funzionare i servizi”.

Francesco La Barbera della Cgil critica il “silenzio assordante da parte di un assessore che ha dimenticato le regole democratiche del dialogo con i lavoratori”. “È una rete ospedaliera – dice – che sposta verso la Sicilia orientale alcuni servizi in danno della Sicilia occidentale e centrale. È un modello che abbiamo visto già altre volte. Non c’è nessuna novità nell’attività di questo governo. Non si va incontro alle esigenze dei cittadini. Infine – conclude – riteniamo che debba finire il tempo dell’aziendalizzazione della sanità che paga un servizio e non il risultato ottenuto. Al Civico di Palermo c’è un 30 per cento di esaurimento psico-fisico di lavoratori del settore a causa dell’ambiente in cui operano. Lo riteniamo inaccettabile”.

> La Cisl Fp: “Razza sta lavorando bene, no al muro contro muro”


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