"Sanità in mano alla politica"| La Cisl bacchetta il governo - Live Sicilia

“Sanità in mano alla politica”| La Cisl bacchetta il governo

Maurizio Bernava e Gigi Caracausi

Oggi convegno a Palermo. Bernava: "Il settore è occupato militarmente. E con Crocetta non è cambiato nulla". Caracausi: "Attorno a Humanitas solo una lotta per il potere. La selezione dei manager? Una farsa". Lucia Borsellino: "Presto la 'fase 2' della riforma".

PALERMO – “Fuori la politica dalla Sanità”. E’ forte l’appello che la Cisl Funzione pubblica fa al governo regionale in occasione del convegno “Sanità in Sicilia tra luci e ombre”. Un sistema in cui “putroppo – dice il segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava – le ombre sono ancora prevalenti”. E il problema non è certamente solo la vicenda Humanitas, “simbolo – però – di una reale commistione tra politica e affari. Negli ultimi trent’anni – ha aggiunto Bernava – si è assistito a una occupazione militare del settore, che nemmeno Crocetta ha scalfito. Non bastano le interviste e ai giornali o le denunce. Non vediamo all’orizzonte nessuna strategia d’innovazione e crescita”.

Fuori, quindi, la politica dalla Sanità, anche da quella privata, perché ci possa essere così una sinergia tra pubblico e privato “basata sulle pari opportunità”. Sì, quindi, alla rimodulazione della rete ospedaliera, sì anche all’eventuale aumento dei posti letto anche alle cliniche private, ma tutto “deve essere fatto – continua Bernava – in una logica generale dalla quale la politica deve restare fuori”. D’accordo l’assessore alla Salute Lucia Borsellino e il presidente dell’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) Barbara Cittadini, presenti entrambe al convegno. Nello specifico, le proposte della Cisl Fp riguardano principalmente lo sblocco della riforma sanitaria regionale, “bloccata – secondo Bernava – dall’esigenza di un controllo della spesa giusto, ma che deve adesso essere completato con lo sviluppo della medicina territoriale: un ragionamento che finora il governo non ha fatto”.

Ma l’assessore Borsellino condivide “a pieno” le proposte del sindacato. “Sono coerenti con il nostro programma di governo – dice ai giornalisti a margine del suo intervento – e faranno parte della ‘fase 2′ della riforma che stiamo mettendo in atto. E’ vero – continua – il territorio richiede una programmazione più articolata. E in questo periodo, ad esempio, stiamo verificando l’adeguatezza delle Pta inviando esperti dell’assessorato in ispezione”. E un punto di contatto, in un periodo in cui certo non sembra correre buon sangue con le cliniche private, l’assessore lo trova anche con il presidente dell’Aiop.

La richiesta della Cittadini, dopo la vicenda Humanitas, è semplice: non farsi prendere dall’emozione destata dallo ‘scandalo’ e aspettare la riforma nazionale prima di operare ad una rimodulazione, in Sicilia, che poi potrebbe non essere conforme a quella prevista dal decreto Balduzzi “attualmente ancora fermo in conferenza Stato-regioni”. “Le cliniche private – ha detto il presidente regionale dell’Aiop – hanno già fatto uno sforzo non indifferente nel contesto del piano di rientro. Adesso, però, vanno evitate le demonizzazioni. E anche i finti alfieri della legalità, oggi, non sono utili al confronto che deve essere serio. Chi è a conoscenza di qualche anomalia – ha aggiunto la Cittadini – la denunci. Ma basta attribuire responsabilità generiche. Non fa bene a nessuno”.

Una richiesta che trova la Borsellino assolutamente conciliante: “Sulla vicenda Humanitas – risponde l’assessore ai cronisti – penso che il presidente Crocetta sia stato già esplicito: la delibera è revocata. Per il resto, c’è stato un’eco mediatica sproporzionata rispetto alla nostra decisione di rimetterci all’atto di programmazione regionale che, a sua volta, impone di aspettare prima il decreto ministeriale”. Sembra, quindi, che tra governo, sindacato e rappresentanti delle strutture pubbliche e private ci sia una comunione d’intenti.

Ma gli strascichi dello scandalo Humanitas si sentono ancora, e si aggiungono a quelli – meno recenti – delle critiche sulle selezioni dei manager della Sanità. E il governo, a sentire il mondo sindacale, non ne esce certo bene. Sui manager, ad esempio, anche il segretario generale della Cisl Fp Gigi Caracausi è duro: “Una selezione-farsa – la definisce – che prevedo andrà avanti ancora molto a lungo. Non si vuole trovare una reale soluzione – aggiunge – piuttosto forse si preferisce perdere tempo e lasciare i commissari al loro posto fino a maggio 2014”.


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