Sanità, scontro nel centrodestra | Forza Italia attacca Razza - Live Sicilia

Sanità, scontro nel centrodestra | Forza Italia attacca Razza

Caso Siracusa, Prestigiacomo: "Assessore inesistente e arrogante". La replica: "Lei ha fallito".

La polemica
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PALERMO – Dalle 11 di stamani sono fuori dalla sede dell’assessorato regionale della Salute, a piazza Ottavio Ziino, con uno striscione che recita: “Sanità a Siracusa: basta diritti negati”. Sono alcuni esponenti siciliani e siracusani di Forza Italia, riuniti in un sit in di protesta nei confronti dell’operato del governatore Nello Musumeci e dell’assessore alla Salute Ruggero Razza in merito al destino della sanità siracusana. Rimostranze che si protraggono da oltre un anno e vertono sull’assenza, a Siracusa, di un ospedale Dea (Dipartimento d’emergenza e accettazione) di secondo livello che assicurerebbe prestazioni altamente specializzate nell’ambito dell’emergenza.

Presenti al sit in gli onorevoli Stefania Prestigiacomo e Vincenzo Vinciullo, il senatore e coordinatore provinciale di Forza Italia Bruno Alicata, il coordinatore cittadino di Forza Italia a Siracusa Gianmarco Vaccarisi, il responsabile cittadino di Siracusa Protagonista Alberto Palestro, e i consiglieri comunali Ferdinando Messina e Mauro Basile. Stamani, con una nota, avevano contestato che “la Regione dice che sì, va realizzato il nuovo ospedale di Siracusa, ma che solo in prospettiva potrà diventare Dea di II livello. Ma è l’ennesima presa in giro – continua il comunicato –, è solo una vaga promessa per il futuro che, dati i tempi della politica, non saranno certo Musumeci e Razza a dover mantenere”.

Non si è fatta attendere, su Facebook, la risposta di Razza: “Correva l’anno 2007, quando la deputata Prestigiacomo annunciava il finanziamento di 51 milioni per il nuovo ospedale di Siracusa – scrive l’assessore –. 12 anni dopo, mentre il governo Musumeci aumenta la dotazione economica a 160 milioni di euro, individua un percorso amministrativo e lancia il progetto, la deputata e qualche suo sodale protestano, protestano, protestano… E raccontano fandonie, perché non accettano che il loro fallimento possa essere superato grazie al lavoro infaticabile di questi mesi. Andiamo avanti e non ci facciamo fermare. Siracusa avrà quello che merita. E speriamo la smettano i seminatori di odio di raccontare fandonie ai propri concittadini”.

Su Facebook giunge anche la replica di Prestigiacomo, ribadita durante il sit in: “Il permaloso assessore Razza, politicamente inesistente e caratterialmente insofferente alle critiche – scrive la parlamentare – deve chiedere al suo capo politico, di cui oggi è assessore-vassallo perché nonostante io avessi trovato più di 10 anni fa dei fondi per l’ospedale di Siracusa, il nosocomio non è stato mai realizzato”. Quindi è il turno del presidente Musumeci che, scrive Prestigiacomo, “ha molti pregi e un difetto. Sceglie pessimi collaboratori: presuntuosi, saccenti, arroganti. E anche un po’ ridicoli quando promettono e minacciano: ‘Siracusa avrà quello che merita’. Magari. Finora ha avuto quello che non merita – continua il post –, un assessore come Razza che ha già chiuso neonatologia e pronto soccorso a Noto e ora annuncia (solo annuncia) il nuovo ospedale a Siracusa, ma l’ospedale che dice lui e nell’area che piace a lui”.

“Siamo il bancomat della provincia catanese – aggiunge Prestigiacomo in assessorato – con il portale della Regione Siciliana che attesta una spesa di 45 milioni di euro di mobilità dal Siracusano in direzione di altre strutture sanitarie; di questi, 33 sono stati spesi proprio nelle strutture catanesi”.

“Perché Palermo con quasi un milione 400 mila abitanti ha solo due ospedali di secondo livello, mentre Catania che è sotto il milione 200 mila deve averne tre?”, è la domanda di Vinciullo, che si risponde: “La concentrazione di ospedali dev’essere dovuta a un’altra concentrazione, quella dei catanesi nella politica: credo che il motivo sia solo questo”. Per Vinciullo c’è anche “un tentativo di mortificare Ragusa e Siracusa, che dovrebbero fare bacino per raggiungere i 600 mila abitanti che la legge prevede perché sia realizzato un ospedale di secondo livello sul territorio. Anche in merito agli ospedali di primo livello: Siracusa per esempio, con oltre 400 mila abitanti, ne ha solo due”.

Nel far presente che la delegazione di Forza Italia non è stata ricevuta in assessorato, Alicata sottolinea “la mancanza di garbo non solo istituzionale dell’assessore, che comunque sappiamo essere impegnato altrove, ma anche dei capi dell’ufficio di piazza Ziino che potevano far sì che questa delegazione ricevesse la cortesia di un benvenuto. Prendiamo atto – continua – che l’assessore, pur non conoscendolo personalmente, oggi si è ulteriormente squalificato. Da lui solo insulti, e non è questo che ci si aspetta da un uomo di governo. La questione ospedale è semplice: la norma dice che dev’esserci un ospedale di secondo livello ogni 600 mila abitanti e noi vogliamo fare bacino con Ragusa. Ribadiamo – conclude – che al di là di delibere farlocche o da supercazzola, come quella da cui si evince una futura possibilità di secondo livello per Siracusa, per il resto si tratta di chiacchiere”.

AGGIORNAMENTO. La delegazione di Forza Italia annuncia che il sit in proseguirà in notturna. “Dopo 8 ore di sit in a Palermo – scrive l’onorevole Stefania Prestigiacomo – sotto l’Assessorato Regionale alla Sanità, per denunciare lo squilibrio della rete ospedaliera siciliana che discrimina i territori di Siracusa e Ragusa, abbiamo deciso che passeremo qui la notte. Lo faremo per denunciare la totale assenza di una reazione da parte dell’assessore Razza che seppur ‘latitante’ non ha esitato ad apostrofarci con i consueti insulti sui social network, dimostrandosi uomo di ammuina e non di istituzioni. Abbiamo deciso di trascorre qui la notte per marcare la differenza fra chi si mette in gioco e chi si mette in vetrina – continua la deputata -. Perché noi pensiamo che la gente non si cura con i post su Facebook. E Razza solo questo sa fare perché ha paura del confronto vero e concreto sulla sostanza delle cose e dei suoi inganni”.


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