Il manager dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, è stato sospeso, mentre viene avviato dalla Regione un procedimento per la sua decadenza. Troppo grandi le dimensioni oggettive dello scandalo per la vicenda dei referti in ritardo. (foto d’archivio)
Intorno al provvedimento nascerà, verosimilmente, una serrata dialettica nelle cosiddette sedi opportune. Croce rivendica il suo operato, davanti a un’azione che ritiene, evidentemente, ingiusta.
Una nota della Regione spiega che la decisione “è stata presa a seguito di un’indagine ispettiva che ha evidenziato gravi disservizi legati ai ritardi nell’erogazione delle prestazioni di anatomia patologica, suscitando grande clamore mediatico e un crescente allarme sociale, oltre a mettere a repentaglio la salute dei cittadini interessati”.
Non siamo qui per discutere l’attribuzione di responsabilità individuali, colpe, o attestati di buona condotta. Un compito che spetterà ad altri. Ma nessuno può disconoscere l’enorme portata di un dolorosissimo fallimento.
A noi stanno soprattutto a cuore le croci portate in spalla dai coraggiosi pazienti, appesi a una condizione di incertezza. Lo ribadiamo.
Noi pensiamo, con affetto, oggi e sempre, a chi accompagna quelle persone, condividendone le difficoltà, con il cuore in gola. Il nostro orizzonte abbraccia i sofferenti e il diritto alla dignità della cura. Sono loro i fragili da proteggere. E vanno salvaguardati, senza guardare in faccia nessuno.
Se c’è un messaggio che deve risultare chiaro è questo: i siciliani hanno ragione nel pretendere una sanità che non li abbandoni.
In caso contrario, non sono giustificabili né inerzie, né incidenti di percorso, né indulgenze. Il tempo degli alibi è finito per tutti.