Sanità, ultimi “giochi d’artificio” per la nomina dei direttori generali

Sanità, ultimi “giochi d’artificio” per la nomina dei direttori generali

Ultime ore di trattative, tanti “casi” aperti
I NUOVI MANAGER
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PALERMO – Potrebbe essere oggi, più probabilmente domani, il fatidico giorno delle nomine dei nuovi direttori generali della sanità siciliana. Mercoledì, necessariamente, verranno firmati i decreti di nomina (la scadenza della proroga era fissata per il 31 gennaio) che poi verranno comunque vagliati entro 30 giorni dalla prima commissione dell’Ars.

Il week end non ha portato la soluzione finale. L’accordo tra i partiti, dopo settimane di trattative, è soltanto parziale, basta che salta una casella che si provocherà un “effetto domino” che potrebbe riguardare tutto il faticoso puzzle che è stato messo in piedi dal presidente della Regione Schifani e dai suoi più stretti collaboratori dopo una serie di riunioni bilaterali.

Sanità: i possibili nomi in gioco

Oggi, con tutta probabilità, i leader della maggioranza si vedranno tutti insieme e verrà fuori qualche altro “mal di pancia”. Di sicuro potremmo assistere a qualche riconferma perché il principio iniziale dell’obbligo di rotazione è ormai saltato. Cosa che potrebbe riguardare Daniela Faraoni a Palermo e Salvatore Giuffrida a Catania ma anche l’Asp di Siracusa dove Lucio Salvatore Ficarra (FI) potrebbe essere riconfermato con l’esplicito ok di Fratelli d’Italia. Cosa che avrebbe provocato più di un malumore all’interno del partito azzurro dove qualcuno pensava a un altro nome. Nelle ultime ore appare un po’ meno scontata la nomina di Laganga Sanzio (nome avanzato dalla Lega) all’Asp di Catania perché il designato potrebbe non accettare in quanto già impegnato in altri delicati incarichi.

Il rebus del Civico di Palermo

È ancora un rebus la casella “pesante” dell’Azienda Civico di Palermo in cui Fratelli d’Italia vorrebbe piazzare Ferdinando Croce ma dove probabilmente potremmo assistere a un nome a “sorpresa” e di grande spessore dell’ultima ora. La situazione di Agrigento sembra definitivamente delineata (il prescelto è Mazzara) ma la situazione politica resta elettrica perché l’ala che fa capo a Cuffaro non ha ancora digerito il trattamento riservato al suo partito. Sembra inoltre che un paio di posizioni di manager giudicati idonei sia al vaglio per possibili incompatibilità.

Aspettiamoci i “giochi d’artificio” che la politica siciliana (ma non solo) è solita sparare quando si avvicina il traguardo delle nomine. Schifani, di certo, avrà una bella gatta da pelare, sapendo che – qualunque siano le scelte finali – più di uno resterà scontento.


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