Sannino suona la carica: |"Non dateci per morti" - Live Sicilia

Sannino suona la carica: |”Non dateci per morti”

Giuseppe Sannino

Alla vigilia della sfida contro il Milan a "San Siro", il mister rosanero riconosce il valore di un avversario che, con ogni probabilità, schiumerà rabbia dopo l'eliminazione dalla Champions ma avverte: "Non è ancora finita, guai a darci per morti".

il tecnico in sala stampa
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PALERMO – “Non dateci per morti”. Giuseppe Sannino, tornato al timone del Palermo in questa settimana, ha lanciato un messaggio chiaro: la retrocessione in B non è matematica e i rosanero se la vogliono giocare fino in fondo. Sannino però ha ancora tanto da lavorare, in questi giorni si è concentrato soprattutto sulla parte psicologica, il tecnico vuole capire perché questa squadra appare già rassegnata. Domani la sfida è assolutamente proibitiva. Palermo di scena a San Siro contro il Milan, reduce dal poker di Barcellona. L’eliminazione dalla Champions scatenerà ancora di più la formazione rossonera, a caccia del secondo posto in classifica. Oggi in sala stampa, l’allenatore rosanero è stato chiaro: “Palermo è un malato grave, io ho l’entusiasmo di un ragazzino, la cosa più importante adesso è fare bene. Cerco di mettere in campo in questo momento i calciatori che penso di aver conosciuto mentre ero qua, cercando aiuto da tutti quanti. Dobbiamo lottare per la battaglia, solo quello. Voglio guerrieri”.

Guerriero il Palermo lo è stato solamente nel derby vinto contro il Catania. Poi solo prestazioni poco soddisfacenti. Poi sui tifosi: “Questi sono tifosi splendidi – dichiara il tecnico – straordinari, e se c’è questo clima di contestazione è perché comunque capiscono la situazione. Se dovessimo andare in Serie B avremmo comunque noi l’amarezza maggiore, perché loro non scendono in campo. La contestazione può far bene, se Ilicic è stato apostrofato significa che può far bene in campo e deve dare di più”. Domani tre assenze pesanti per il Palermo, fuori Miccoli, Donati e Barreto, Sannino potrebbe rispolverare vecchi leader: “Donati domani potrebbe giocare, vedremo – spiega -. Ogni allenatore cerca di utilizzare al meglio i calciatori, succede a tutti. L’importante è che il cambio tecnico non sia un alibi per un calciatore. Ci credo alla salvezza? La mia storia parla chiaro, le mie squadre non hanno mai regalato nulla, sono sempre partito dalla salvezza. Sono tornato perché voglio stare sul campo, dare il massimo e il meglio senza illudere nessuno. Andremo a Milano con l’umiltà solita, sapendo che si gioca in 11 contro 11”.

Poi su Miccoli: “Non si allena da un mese, ho parlato con lui e non è al top. Ci rivedremo lunedì, ci sarà una settimana piena per lavorare perché ci sono le nazionali. Dybala? L’ho ritrovato diverso, molto migliorato, domani giocherà”. Sulla B e futuro: “Sarebbe un fardello importante per chi rimane e tutti devono capirlo. Lavoro con ragazzi che sono legati col Palermo, poi i contratti sono situazioni societarie. Bisogna però rimanere attaccati a questa Serie A”. Sul Milan: “E’ una grande squadra, che sta facendo molto bene – spiega -. L’eliminazione in Champions League non influirà tanto su di loro, sono grandi campioni. Io riparto dal Milan, avevo già giocato con Napoli e Lazio (ride, ndr). Il punto che ho conquistato col Cagliari era stato importante perché lì stavo cominciando a vedere qualcosa di Sannino”.


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