PALERMO – Tra gli acquisti arrivati nel movimentato mercato estivo del Palermo c’è chi, in questa prima parte di campionato, non è riuscito a rispettare le aspettative della vigilia. Tra questi vi è Dario Saric, arrivato in Sicilia con un esborso importante dopo l’ottima annata ad Ascoli e protagonista, finora, di un campionato in negativo colpa di una condizione fisica spesso precaria.
Il centrocampista bosniaco, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ha parlato proprio dei suoi primi sei mesi in rosanero ammettendo di non essere riuscito a far vedere il suo vero valore e potenziale:
“Con franchezza sono il primo a essere consapevole di non aver dimostrato ancora il mio reale valore con questa maglia – ha esordito Saric – Non cerco alibi e sono sempre il giudice più severo di me stesso. Il Palermo ha fatto un investimento considerevole, è vero, ma ciò per me è solo motivo di orgoglio, nonché una costante motivazione per ripagare la fiducia con i fatti e nei risultati. Non è una spada di Damocle che mi condiziona”.
PALERMO E I TIFOSI
Nessun pentimento, da parte dell’ex Ascoli, per il suo approdo a Palermo spendendo parole al miele nei confronti dei colori rosanero: “Palermo è una piazza da A con una tifoseria incredibile, chiunque farebbe carte false per giocare in rosanero. Sono convinto che sia stata la scelta giusta e in Sicilia spero di aprire un ciclo importante per la mia carriera. Sento la fiducia del mister, ma allo stesso tempo voglio dimostrare quanto valgo. Nell’ambiente Palermo c’è una enorme professionalità in tutti i settori, del resto facciamo parte del più importante gruppo calcistico al mondo e questo è tangibile. Col mister si è creato un buon feeling. Spero di metterlo in difficoltà nel prosieguo del campionato”.
“I tifosi hanno visto poco del vero Saric – ha proseguito il centrocampista in merito alla tifoseria rosa – ma lavoro per diventare un loro beniamino. Mi capita di vedere come, ad esempio, i tifosi coccolano Brunori: è veramente una bella sensazione e farò di tutto per conquistarli e meritarmi un affetto simile, onorando questi colori ogni momento della giornata, in campo e fuori dal campo, senza arroganza e con la massima umiltà”.