Schifani: "La Finanziaria piace alle imprese, all'Ars troveremo la quadra" - Live Sicilia

Schifani: “La Finanziaria piace alle imprese, all’Ars troveremo la quadra”

Il governatore racconta le reazioni al ddl di stabilità
L'INTERVISTA
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3 min di lettura

PALERMO – “Registro una certa soddisfazione da parte del mondo produttivo e imprenditoriale per la legge di stabilità che abbiamo messo a punto, sono cose che gratificano”. Archiviata la lunga fase di gestazione della Finanziaria 2024-2026, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, guarda il cellulare e non nasconde la sua soddisfazione per gli attestati ricevuti. La manovra “ha un’anima e guarda alla crescita – ribadisce il governatore -, la palla ora passa al Parlamento”.

Presidente, com’è stato il ‘day after’ della manovra?
“Ho ricevuto diversi attestati di stima da parte di esponenti del mondo imprenditoriale, messaggi di condivisione rispetto all’impianto di una manovra che guarda allo sviluppo e alla crescita. Il mondo delle imprese ha reagito positivamente a una manovra che contiene anche misure che favoriscono il lavoro. La manovra, ribadisco, ha un’anima e affronta anche problemi delicati come la stabilizzazione dei precari, la certezza nei trasferimenti ai Comuni. Ci sono poi le norme antincendio, così come da me annunciato all’Ars, che ci consentiranno di acquistare due elicotteri e di utilizzare gli operai 151isti nei casi di emergenza, con una adeguata indennità. E ancora: Comuni, Liberi consorzi e Città metropolitane dovranno destinare il 3% delle assegnazioni alla prevenzione degli incendi e alla pulizia dei terreni. Insomma, con l’assessore Falcone abbiamo lavorato in maniera intensa e non abbiamo lasciato nulla al caso”.

A proposito, tra lei e l’assessore all’Economia è tornato il sereno?
“I rapporti tra me e Falcone sono sempre stati buoni, l’assessore è un grande lavoratore. A volte possono esserci delle incomprensioni ma questo è fisiologico. Alla base c’è un rapporto strutturato e di grande fiducia”.

Torniamo alla manovra, lei ha aperto al dialogo con le opposizioni ma non teme il ‘fuoco amico’ a Sala d’Ercole?
“No, capisco che nei percorsi di una manovra si possano trovare delle istanze non condivise ma sono sicuro che alla fine si troverà la sintesi. Registro il fatto che, rispetto a quanto avviene al Parlamento nazionale, all’Ars ci sono delle differenze nell’andamento dell’attività legislativa: c’è qualche iniziativa non concordata in più, ma sono sicuro che alla fine troveremo la quadra. Tra i messaggi di soddisfazione che ho ricevuto, del resto, ci sono anche quelli degli esponenti della maggioranza. La manovra, ribadisco, è completa”.

Avete aggiunto in extremis anche venti milioni di euro per l’Ast.
“Sono necessari per garantire la continuità aziendale, anche in vista del prossimo bando sul trasporto pubblico locale che potrebbe mettere l’azienda in acque ancora più tempestose col rischio fallimento. In Ast abbiamo trovato una situazione disastrosa: non c’erano i bilanci 2021 e 2022 e non c’erano i presupposti per portare avanti procedure giudiziarie come il concordato. I nuovi vertici hanno invece avviato un’azione importante e l’azienda che ha fatto tanto anche per cercare di lenire i disagi provocati questa estate dalla chiusura forzata dell’aeroporto di Catania. Ora , con i bilanci 2021 e 2022, ci si avvia alla regolarità contabile e di questo sono molto soddisfatto. Pensiamo a un ridimensionamento dell’azienda, che dovrà occuparsi delle tratte meno remunerative. Pensiamo a una strategia che tuteli gran parte del personale presso i nuovi aggiudicatari delle tratte attraverso la clausola sociale. Le altre tratte verranno gestite in ‘house providing’, andando verso un concordato preventivo in continuità autorizzato dal tribunale”.

In tema di trasporti c’è poi la ricapitalizzazione di Airgest che gestisce l’aeroporto di Trapani.
“Un atto dovuto per legge, ma su Trapani siamo molto soddisfatti e fiduciosi per il futuro dello scalo. Grazie all’azione del presidente Ombra e del suo Cda, l’aeroporto di Trapani ha chiuso il suo bilancio finalmente in attivo. Uno scalo che ha dimostrato grande affidabilità questa estate, quando ha sopperito egregiamente alla chiusura forzata di Catania vincendo una prova di resistenza non indifferente”.

Quanto è lontana la gestione unica degli aeroporti di Palermo e Trapani?
“Non è dietro l’angolo, cosa diversa è per la privatizzazione degli scali siciliani partendo proprio da Palermo. Quasi tutti gli scali più importanti d’Italia sono già privatizzati o vivono una compartecipazione tra pubblico e privato, la linea da seguire è quella”.


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