PALERMO – Autisti e controllori aggrediti, borseggi e persino rapine. Scene da Far West sulle vetture del servizio di trasporto pubblico della città, comprese quelle del tram, dove episodi di violenza e danneggiamenti hanno già scatenato il caos più volte. L’Amat corre ai ripari sui mezzi della linea 806, introducendo le guardie armate a bordo dell’autobus, ma chi lavora per la società di via Roccazzo non si sente al sicuro e non ritiene sufficiente il provvedimento, valido soltanto per i giorni festivi di luglio e agosto. Un piano che, l’amat none sclude, potrebbe essere adottato anche per la linea 1 del tram, quella che da Roccella porta alla stazione centrale, nelle scorse settimane presa di mira da giovani vandali che hanno lanciato contro una vettura delle pietre, danneggiandola e rendendo necessario lo stop delle corse.
“Così non si può continuare – dice un autista del 101, alla stazione centrale che preferisce rimanere anonimo -. Ogni mattina usciamo da casa, salutiamo le nostre famiglie e non sappiamo se torneremo vivi a casa. Ci prendono a sassate, ci bloccano per strada e ci inseguono, ci aggrediscono. L’anno scorso ad un mio collega stava venendo un infarto dopo essere stato preso a pugni da un passeggero”. L’uomo, un controllore, aveva chiesto ad un giovane di visionare il ticket obliterato, ma come spesso accade, la reazione è stata di estrema violenza. Risultato? Il dipendente Amat è finito all’ospedale con una frattura alla mano e solo l’intervento dei colleghi è riuscito ad evitare il peggio. “Ogni volta è una corsa contro il tempo – continua un altro dipendente – perché siamo tutte persone di una certa età, mica ragazzini. Ci troviamo ad avere a che fare con chi per evitare di pagare il biglietto ci spintona, sferra calci, ci insulta. Siamo davvero stanchi”.
Per questo le guardie armate e le telecamere sulle vetture vengono chieste a gran voce: “E’ assurdo che la presenza dei vigilantes venga prevista soltanto sull’806 e che ci sia la videosorveglianza soltanto sui mezzi più nuovi. Ci sono linee calde almeno quanto quella che porta a Mondello. Ogni sabato pomeriggio, sia in estate che in inverno, l’autobus che da Brancaccio e dallo Sperone porta alla stazione centrale diventa zona franca per baby gang. Fumano a bordo, non fanno il biglietto, inveiscono contro noi autisti e controllori. L’altro giorno il controllore è stato letteralmente circondato e minacciato. Ma cosa dovremmo fare? Farci picchiare quotidianamente?”.
Malumori e preoccupazione, in piazza Giulio Cesare, sono il denominatore comune tra chi lavora per l’Amat. “Non abbiamo più alcun entusiasmo – dice un addetto alla biglietteria – ne vediamo troppe. Viviamo semplicemente con la speranza di tornare a casa tranquilli, di non essere coinvolti in risse, di non finire pestati. E’ una giungla. E nessuno ci protegge”. Eppure non è la prima volta che le guardie armate salgono sùlle vetture Amat: nel 2009, quando era presidente l’avvocato palermitano Mario Bellavista, i vigilantes furono introdotti per un periodo di prova. Un piano che fu poi accantonato e gettò nuovamente autisti e controllori nel panico.
“Meno della metà degli autobus hanno le telecamere – aggiunge un conducente – e soltanto la linea 806 le guardie. In tutte le altre vetture come si intende contrastare la criminalità? vandali e aggressori non si fermano davanti a nulla e non siamo soltanto noi in pericolo, ma anche il resto dei passeggeri”. Basti pensare che nel corso di una colluttazione, a maggio, un uomo corso in aiuto al controllore ha riportato una ferita ad un piede e che durante un’altra lite, avvenuta sul 243, una donna è stata spinta con violenza contro una delle pareti dell’autobus da un ragazzo in fuga perché non in possesso del biglietto.
Episodi che continuano a ripetersi e che rendono il trasporto pubblico sempre meno sicuro, specie sulle linee che attraversano il centro e quindi più affollate. L’ultimo in via Roma, dove due giovani extracomunitari hanno picchiato e preso a calci il controllore, che ha riportato ferite ad una gamba e alla spalla. In via Campolo, invece, un passeggero sprovvisto di biglietto è sceso dal bus per recuperare alcune pietre da un’aiuola e lanciarle contro i vetri, poi ha colpito l’autista con calci e pugni. Qualche settimana prima, vittima di violenza era stato un controllore in servizio sulla linea 1 del tram: la risposta alla richiesta di mostrare il biglietto è stata una raffica di pugni. A maggio un conducente era stato picchiato da un automobilista con cui aveva avuto un diverbio in via Lincoln.
Oggi l’Amat ha annunciato che il servizio della sorveglianza a bordo sarà esteso anche alle altre linee che conducono a Mondello. “Ma se il trend positivo verrà confermato – hanno aggiunto da via Roccazzo – potrà essere indetto una gara per istituire la figura del vigilante sulle altre 20 linee più utilizzate in città”.