Un assolto e un condannato per bancarotta fraudolenta. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Sciacca ha inflitto sei anni di carcere a Fabio Cappello, titolare della ditta individuale Gibel Carni, e ha scagionato Salvatore Montalbano, considerato l’amministratore di fatto.
Secondo l’accusa, sarebbero stati distratti beni, tra cui capi di bestiame, per un milione di euro dall’impresa che si occupava dell’allevamento e della macellazione di suini.
Il collegio difensivo di Montalbano, composto dagli avvocati Antonio Gargano, Corrado Di Girolamo e Carlo Margiotta, da una parte ha eccepito l’impossibilità giuridica che potesse esserci un amministratore di fatto in una ditta individuale.
Dall’altra ha evidenziato dalle indagini non è emerso he Montalbano avesse esercitato, “in modo continuativo e significativo, un’apprezzabile attività di gestione”.
Il processo si svolgeva con il rito abbreviato davanti al Gup Stefano Zammuto. Il pm aveva chiesto per entrambi la condanna a 4 anni e 10 mesi di reclusione. Montalbano è stato assolto per non aver commesso i fatti.
Per Cappello la pena è superiore alla richiesta e deve inoltre pagare una provvisionale di 400.000 euro alla curatela parte civile al processo con l’assistenza dell’avvocato Filippo Alessi.
In passato Montalbano, in quanto amministratore della Unipig, è stato assolto dall’accusa di avere omesso di indicare nelle dichiarazioni fiscali attivi per circa 6 milioni di euro. Era stato commesso l’errore di sommare nella contestazione le cifre relative a più società.