Sciopero magistrati, il pm Di Matteo:|"Deve essere una protesta dura" - Live Sicilia

Sciopero magistrati, il pm Di Matteo:|”Deve essere una protesta dura”

Lo sciopero dei magistrati
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Sciopero dei magistrati per denunciare la drammatica desertificazione delle procure, ma non solo. Per il sostituto procuratore di Palermo Nino Di Matteo, che e’ tra i titolari dell’indagini sulla presunta trattativa tra Stato e Cosa Nostra, bisogna attuare una ”forma di protesta dura” che vada oltre la semplice astensione dal lavoro. ”Dobbiamo disertare le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario e consegnare le nostre toghe” ha detto prendendo la parola all’assemblea organizzata dall’Associazione nazionale magistrati, pur affermando di essere consapevole delle ”critiche” alle quali potrebbero esporsi i magistrati con un’iniziativa di questo tipo. Sullo sciopero e sulle eventuali proteste in occasione delle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario nelle corti d’appello, che si terranno il 30 gennaio, la giunta dell’Associazione nazionale magistrati fara’ le sue prime valutazioni mercoledi’ prossimo. E poi ancora in occasione delle assemblee aperte alla societa’ civile che si terranno il 27 gennaio nei distretti giudiziari nell’ambito di una settimana di mobilitazione che era’ gia’ stata convocata contro il processo breve. ”Sulla questione delle procure noi abbiamo fatto una richiesta secca, ora aspettiamo” ha detto il presidente dell’Anm a chi gli chiede se sara’ proclamato uno sciopero. E il segretario Giuseppe Cascini, ha aggiunto; ”non escludiamo nessuna forma di protesta; faremo di tutto perche’ si arrivi a una soluzione sul problema delle procure”’. Poco prima, parlando all’assemblea, Cascini aveva lamentato il ”muro di silenzio e di indifferenza” che ha accolto i ripetuti allarmi dell’Anm sul problema degli uffici delle procure ”che ormai stanno per chiudere”, chiedendo ”alla politica, al governo e al ministro della Giustizia di farsi carico delle loro responsabilita”’ e assicurando l’unita’ della categoria in questa ”battaglia”. Ma aveva anche espresso ”sconforto e amarezza” non solo per il ”clima di aggressione verso la magistratura” ma anche per iniziative legislative ”che hanno l’obiettivo di ridurre l’azione delle procure”: ”ormai si dice chiaramente che la loro indipendenza e’ un problema, cosi’ come sono un problema le intercettazioni perche’ consentono di far emergere troppi crimini, anche quelli dei colletti bianchi”. Ma se si ”continua a insultare i giudici- ha avvertito Cascini- si mina un pilastro dello Stato di diritto”.


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