PALERMO – La tonnara di Scopello torna ai suoi proprietari. Il Tar di Palermo, dopo aver sospeso l’ordinanza con la quale l’amministrazione comunale di Castellammare del Golfo aveva stabilito il libero accesso all’area, ha accolto anche nel merito il ricorso della Comunione Tonnara di Scopello&Guzzo, difesa dall’avvocato Gaetano Armao, e di uno dei proprietari del bene, difeso dall’avvocato Giovanni Puntarello. Il complesso monumentale, sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza, tornerà dunque ad essere gestito dalla comunione dei comproprietari, che potranno limitare e regolare l’accesso alla tonnara attraverso un cancello pedonale ed il pagamento di un ticket.
L’ordinanza del comune impugnata, si legge nelle motivazioni della difesa riportate nella sentenza, ”muove dall’erroneo presupposto che tra l’area di proprietà della ricorrente ed il mare insista un’area demaniale alla quale deve essere garantito l’accesso”. Secondo l’avvocato Puntarello ”nessuna porzione di demanio esiste, in conseguenza del provvedimento di sdemanializzazione del 1874”, quando lo Stato Italiano alienò l’intera area in questione fino al mare. Una circostanza confermata, secondo il legale, ”dallo stesso Comune” che con la delibera puntava ”all’esproprio delle aree di cui si assume la demanialità”.
Una posizione accolta dai giudici amministrativi. Secondo i quali non risulta ”comprovata, ai fini dell’esercizio del potere esercitato, la sussistenza di un’area di demanio marittimo e di una baia antistante i faraglioni il cui accesso deve essere garantito liberamente dalla strada privata”, si legge nella sentenza. Ma è tutto. Il Tar ha ritenuto illegittimo il provvedimento del comune di Castellammare anche per ”violazione” delle disposizioni del Codice dei Beni culturali. Essendo la Tonnara sottoposta a vincolo monumentale e a tutela paesaggistica, per la fruizione dei beni culturali privati ”le modalità di visita sono concordate tra il proprietario e il soprintendente, che ne dà comunicazione al comune e alla città metropolitana nel cui territorio si trovano i beni”. Il provvedimento impugnato, scrivono i giudici nella sentenza, ”sul presupposto di dover garantire il libero accesso al mare, incide comunque sulla fruizione del bene culturale, senza l’adeguato e completo coinvolgimento della competente Sovrintendenza e per di più imponendo l’installazione di recinzioni con inaccettabile modifica dello stato dei luoghi”.
Un sentenza che ”ha messo la parola fine alla vicenda in questione. I proprietari, infatti, hanno sempre sostenuto che l’area in questione avesse natura di proprietà privata”, afferma il legale Puntarello. “Risulta così pienamente accolta la difesa dei ricorrenti che avevano sostenuto la radicale illegittimità dei provvedimenti comunali”, è il pensiero dell’avvocato Gaetano Armao, difensore della Comunione Tonnara di Scopello&Guzzo e di alcuni comproprietari.