Scoprendo Sabrina Sapienza| Nuova "penna" catanese - Live Sicilia

Scoprendo Sabrina Sapienza| Nuova “penna” catanese

Ha sedici anni e ha vinto la prima edizione del concorso sul tema "La via della Bellezza", messo in palio dalla fondazione “Cortile dei Gentili” di Benedetto XVI e Gianfranco Ravasi. Nonostante l'età, maneggia con cura gli interrogativi su Dio. Un piccolo caso letterario?

Il premio letterario
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CATANIA – “Con la testa tra le nuvole”. Nulla più di un racconto. L’autore è Sabrina Sapienza, sedicenne, timida. Studentessa del IV liceo scientifico Don Bosco di Catania. Un testo che sembra scritto da mani più mature. Ma non importa. È con questo che ha vinto la prima edizione del concorso sul tema “La via della Bellezza”, messo in palio dalla fondazione “Cortile dei Gentili”, sigla nata su iniziativa di Benedetto XVI e Gianfranco Ravasi con lo scopo di far maturare il valore del dialogo tra credenti e non credenti. Insomma, un riconoscimento più che autorevole. Sullo sfondo c’è poi il tenore delle motivazioni allo stesso premio: parole più che incoraggianti per la giovane penna catanese: “Un racconto arguto” – così si è espressa la giuria.

In effetti, si tratta di un testo tanto spiazzante quanto fantasioso. I due protagonisti, Javier e Hugo, seduti nel bar dell’immaginaria Dieuville, si trovano inconsapevolmente a discutere con Dio, che però si presenta nelle sembianze di un vecchio silente. Il racconto si snoda con una certa vivacità e profondità. Sono i grandi interrogativi, infatti, a spezzare il fiato. E alla fine, sarà la bellezza a spuntarla, ricoprendo di mistero tutta la vicenda narrata.

«Ma non bellezza – si legge – così per dire, era proprio lei la Bellezza, quella che gli uomini vanno inseguendo e cercando per tutte le loro contorte vite, poveri illusi a credere che si compri; no, Bellezza è gratuita e la trova un bambino seduto su un’altalena nel semplice fissare il paesaggio che gli scorre sotto gli occhi; Bellezza era sabbia, mare, cielo, nuvole, il profumo di sua madre…».

Temi importanti. Alti, altissimi. Forse un po’ troppo per la sua età. Sabrina sembra però avere le idee chiare e le spalle larghe. Il cognome, in fondo, la dice lunga. Sapienza, appunto. Che è poi lo stesso di una grande penna della storia catanese, Goliarda. Lecito caricarla di tante attese? C’è semmai da registrare come sia insolito per un’adolescente affrontare argomenti, la fede su tutti, che interessano poco i propri coetanei: “Un po’ – confessa a LiveSicilia – mi sento in imbarazzo. Lo so, quelli della mia età non sono spesso attenti a tutto ciò. Ma io ho assecondato il mio spirito. C’è che non posso dividermi in due: una Sabrina che scrive da un’eventuale altra. Gli aspetti della mia persona devono coincidere e, nei fatti, coincidono”.

Fermezza dunque. Oltre le apparenze. Anche nel modulare la propria idea di sacro, Sabrina getta dei ponti dall’ingegneria più che sofisticata. “In questa storia – spiega ancora – Dio rompe il silenzio con il suo silenzio. Si fa presente tra i due protagonisti semplicemente ascoltandoli. Ecco, con lo stesso tono del racconto, egli è presente nella mia vita. Quella persona davanti alla quale si tace per tornare a parlare poi con più significato”.

Tutto questo per iniziare. Intanto il cantiere è aperto. Si tratta solo di scrivere, pagine su pagine. “Devo terminare – rivela – una storia già iniziata lo scorso anno. Non siamo però sulle stesse frequenze. Quella per il concorso era sicuramente più improntata sul tema della religiosità e della bellezza. Quest’altra è più complessa. Ma è sempre connessa a temi, diciamo pure, umani”.

 


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