il posteggiatore di via santa maria la grande è ancora la indisturbato
Senato, stop al taglio dei vitalizi|Chi ‘esulta’ e chi, invece, critica
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Cuffaro, presente! In tutti i pezzi. Ma il riferimento al gioco della muffa non pare opportuno. Nel gioco, chiunque lo sfiori diventa muffutu. Ma con Cuffaro il rischio non c'è. Non essendo stato, né essendo un muffutu.
LAGALLA IL SINDACO DELLA MONNIZZA , DEL PRECARIATO, DEI MARCIAPIEDI DISTRUTTI, DELLE STRADE E DELLE BUCHE DA TERZO MONDO, DEI SERVIZI INESISTENTI, ECCCC . LAGALLA IL SINDACO DELL'AUMENTO DELLA TARI , DELL'AUMENTO DEL SUO STIPENDIO E DEI CONSIGLIERI E DELLA GIUNTA, LAGALLA IL SINDACO DELLA SUDDITANZA ALL EX ASSESSORE VARCHI . INSOMMA LAGALLA IL SINDACO DELLE MANCATE PROMESSE E DELLE ATTESE TRADITE . VADA A CASA
Bisogna camminare piano e stare attenti agli autisti con il cellulare ..
Già più di vent'anni or sono l'allora capo della Protezione Civile Guido Bertolaso definì le reti idriche siciliane da terzo mondo. Mi chiedo cosa abbia fatto in tutti questi anni la nostra beneamata Amministrazione per sanare questa autentica vergogna.
E secondo voi il PD si toglie il magna magna.
Il verbo (dal latino che significa parola) è veramente la parola più importante nel discorso. Il verbo afferma l’esistenza, esprime l’azione di una persona, di un animale, di una cosa, ne indica lo stato, che è anche una forma d’azione, né afferma una qualità.
*Il verbo , verbo transitivo (io frego, tu freghi, ecc.), dal verbo latino che significa “passare”, sembra molto coniugato nell’ambito delle PP.AA.: nazionale, regionale, provinciale e comunale.
*I verbi: fregarsene, infischiarsene (ovvero mene frego di tutto e di tutti) che esprimono un’azione che non passa, non “transita” ad altri, ma si compie e resta nel soggetto stesso del verbo, e si chiamano , sono ripetutamente coniugati nei due ambiti: sociale e politico, come di seguito coniugato in particolare, nell’ambito socio/politico siciliano: <io me ne frego, tu te ne freghi, egli se ne frega, noi ce ne freghiamo, voi ve ne fregate, essi responsabili diretti e indiretti che amministrano la cosa pubblica, se ne strafregano di tutti gli elettori, ivi inclusi di chi li hanno votati.
Fregarsene per certi versi può essere naturale, ma fregarsene di se stessi, è estremamente inumano produttore di effetti socio/economici negativi, devastanti ed insolvibili.
Chi ha il diritto di sparecchiare la “mangiatoia” sono pur sempre gli elettori aventi diritto al voto…..che divisi in minoranze inutili (hanno strapagato pranzi, cene ed altro a tutti i politici eletti invitati periodicamente ogni 5 anni), dovevano unitamente far pagare agli ospiti quanto consumato, con gli interessi legali ed eventuali confische e sequestri di beni arbitrariamente acquisiti. Ma se prevale il menefreghismo individuale e collettivo……resta soltanto una semplice utopia.
Ma se da tanti anni non abbiamo un governo eletto dal popolo? e questi signori continuano a non portarci alle urne cosa bisogna fare? quello che non sappiamo fare e che scrivo per ovvii motivi.