Senza esclusione di colpi | Caltagirone, il voto è infuocato - Live Sicilia

Senza esclusione di colpi | Caltagirone, il voto è infuocato

Nomi, liste, candidati e scenari: la competizione è solo all'inizio.

Verso le amministrative
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CALTAGIRONE. 5 giugno imminente anche per le sorti politiche di Caltagirone che a seguito della sfiducia al sindaco Nicola Bonanno e dopo la fase di traghettamento del commissario nominato dalla Regione Sicilia Mario La Rocca, tornerà al voto per rinnovare gli organi amministrativi. Elezioni che si prevedono tese, anzitutto per la condizioni delle casse comunali che con oltre 50 milioni di euro di debiti maturati negli anni che sono costati al Comune una dichiarazione di dissesto finanziario dalla quale al momento neppure il commissario straordinario è riuscito a mettere mano in modo deciso, tanto da non essere stato approvato dalla corte dei conti, negli ultimi 5 anni neppure uno dei documenti economico finanziari dell’ente, si trova oggi depauperato nelle proprie economia.
I dipendenti comunali soffrono di ritardi anche rilevanti nella percezione degli stipendi e con fornitori che a vario titolo bussano alla porta dell’ente dalla quale non risponde nessuno con azioni economiche efficaci e risolutive. Dall’altra, la città – tutta – vessata dai tributi ai massimi previsti dalla legge, con servizi ridotti all’osso se non azzerati e una programmazione che mancando lascia insoluti molti interrogativi sullo sviluppo complessivo del territorio caltagironese che per superficie è triplo a quella della città di Catania. Fra social network e bar, e solo dopo con manifestazioni ufficiali, si sono via via ufficializzati i nomi degli aspiranti candidati a sindaco.

Candidato ufficiale del Partito Democratico sarà Francesco Pignataro che correrà alle prossime elezioni con molta probabilità con tre liste a supporto della sua candidatura. Sempre a Sinistra, dopo una spaccatura maturata con la segreteria del Partito Democratico, parrebbe già alle scorse amministrative, si presenta all’elettorato calatino Fabio Roccuzzo che con due liste civiche ha “costretto” Pignataro alla scesa in campo dopo essere stato Sindaco della città già per due mandati, al fine di arginare l’emorragia a sinistra che la candidatura di Roccuzzo appoggiato da Sel e una parte di tesserati ed ex tesserati del Partito Democratico stava provocando nell’immaginario della segreteria territoriale del Pd che ha preferito correre ai ripari con la riproposizione di un profilo “usato” ma garantito.
Il Movimento 5 Stelle scende in campo con Giulio Sinatra, scelto in maniera quasi plebiscitaria nel gruppo dei penta stellati caltagironesi ma sul cui nome, oggi dicono, alcuni avrebbero non voluto scommettere, per questi attivisti, la conta potrebbe avvenire per voto disgiunto fra la preferenza a candidati al consiglio comunale grillini salvo poi preferire altro nome per il candidato a sindaco. Al tenzone prende parte anche Giacomo Cosentito per il Movimento indipendentista siciliano. Ad attirare centristi scomodi alle coalizioni prestabilite si presenta Angelo Malannino appoggiato da centristi, ex simpatizzanti MPA e PDL. Ufficializzata anche la candidatura di Gino Ioppolo supportato da Forza Italia, centristi ex Mpa e che potrebbe incassare l’appoggio anche dell’NCD e partecipare alle amministrative supportato da 4 liste civiche. In attesa di ufficializzazione è la candidatura di Antonio Carullo che, centrista della scuola democristiana caltagironese, potrebbe concorrere con 2 liste a sostegno della sua candidatura. Quadro non ancora sciolto perché indiscrezioni vorrebbero un avvicinamento di Carullo a Ioppolo. Numerosi gli incontri per sancire gli accordi in vista delle prossime elezioni. Ad oggi risulterebbe infondata la candidatura del Sindaco uscente Nicola Bonanno con lista sua e l’appoggio di Salvini, segretario della Lega Nord. La quiete di queste ore lascia presagire nella città di Sturzo una campagna elettorale, molto forte, ricca di colpi bassi ma non necessariamente affascinante.

A denti stretti per tutti i candidati a sindaco l’ipotesi che più fa paura è la diminuzione del numero dei cittadini che si recheranno alle urne. C’è chi già pensa al ballottaggio, lavorando su futuri apparentamenti, tiepida per ora la condivione dei progetti dei singoli candidati.

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