Sequestro a boss dei Santapaola |Sigilli al tesoro di Cocimano - Live Sicilia

Sequestro a boss dei Santapaola |Sigilli al tesoro di Cocimano

Il valore dei beni sequestrati è di 2 milioni di euro. Panvino: "Personaggio di importante spessore criminale di Cosa nostra". IL VIDEO DELL'OPERAZIONE

CATANIA – “Società e mezzi finanziari sottratti alle mani di Cosa nostra”. Le parole di capo centro della Direzione Investigativa di Catania, Renato Panvino vogliono arrivare al cuore dell’operazione eseguita nei confronti del boss Santapaoliano Benedetto Cocimano che ha portato al sequestro di un tesoro di 2 milioni di euro tra società e beni. Un provvedimento che ha come obiettivo quello si sventrare la forza finanziaria di un clan come quello dei Santapaola e quindi estirparne la forza economica. Tra ieri e oggi la Dia ha eseguito un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Catania – Misure di Prevenzione nei confronti di Orazio Benedetto Cocimano, 51 anni, elemento di spicco della cosca Santapaola – Ercolano.
Cocimano è stato arrestato nel 2014 dalla Squadra Mobile nell’ambito dell’inchiesta Ghost e condannato in primo grado nello stesso procedimento. La sua ascesa criminale inizia nel 2009: si assiste a una vera e propria scalata all’interno della gerarchia criminale di Cosa nostra. Dalle risultanze investigative Cocimano avrebbe avuto il ruolo di reggente militare con il compito di tenere la “cassa degli stipendi” degli affiliati. Una mansione acquisita quando i Carabinieri nel 2009 hanno interrotto un summit in una villetta di Belpasso e hanno catturato un pezzo del Gotha dei Santapaola dell’epoca. Tra questi Santo La Causa, oggi collaboratore di giustizia che accusa Benedetto Cocimano di essere di far parte dei gruppo di fuoco di Maurizio Zuccaro che nel 1996 uccise l’infiltrato della famiglia Madonia Luigi Ilardo, che era a un passo da diventare collaboratore di giustizia ed era la “Fonte Oriente” gestita dal colonnello dei Ros Michele Riccio. Una vicenda questa che rappresenta anche il cuore del processo sulla presunta trattativa Stato-Mafia in corso a Palermo. A Catania Benedetto Cocimano è alla sbarra per l’omicidio di Gino Ilardo.

Il Tribunale di Catania ha disposto il sequestro dei beni, per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro. Il centro Dia di Catania diretto da Renato Panvino ha posti i sigilli a quattro società edili, autoveicoli e moto. Inoltre sono stati sequestrati conti correnti e depositi bancari. La Dia ha verificato la rilevante sproporzione tra i redditti dichiarati, l’attività svolta e gli arricchimenti personali di Cocimano. “Gestiva società di edilizia attraverso alcuni prestanome” – conclude Panvino.

 

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