Sequestrati beni per 12 milioni di euro - Live Sicilia

Sequestrati beni per 12 milioni di euro

Beni per dodici milioni di euro sono stati sequestrati dai carabinieri su provvedimento della Dda di Palermo, nell’ambito dell’operazione “Senza frontiere”, che ha portato in carcere dodici presunti esponenti della famiglia mafiosa di Villabate.
Il provvedimento cautelare scaturisce dalle indagini del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Palermo in oltre sette mesi di attivita’ sia di intercettazione video e audio sia di osservazione e pedinamento sul territorio.
L’attenzione degli investigatori si è incentrata sulla figura di Giovanni D’Agati, ritenuto dagli inquirenti il reggente della famiglia mafiosa di Villabate, “il quale, dopo l’arresto di Nicola Mandalà prima e di Antonino Mandala’ poi – scrivono i militari -, è stato documentato abbia preso in mano le redini della cosca, adoperandosi sia per il ferreo controllo del territorio – attraverso la sistematica imposizione del pizzo ai danni di imprenditori e commercianti -, sia nel riciclaggio e reinvestimento dei proventi delle attivita’ illecite in attività economiche formalmente legali, tutte intestate a prestanome”.
Centinaia sono state le conversazioni ambientali intercettate a bordo dell’auto di D’Agati, i cui contenuti hanno poi trovato anche riscontro nelle dichiarazioni rese da vari collaboratori di giustizia, attraverso le quali – scrivono ancora gli inquirenti – si è avuto modo di rilevare il completo assoggettamento di molti imprenditori locali al sistema creato da D’Agati per la gestione delle riscossioni del pizzo”.
“L’organizzazione – sostengono ancora gli investigatori – ha vissuto comunque un momento di difficoltà” con il susseguirsi delle operazioni antimafia: “non si poteva più insistere in maniera decisa con i commercianti, in quanto questi ultimi opponevano maggiori resistenze rispetto al passato”.
Le indagini hanno consentito di accertare, tra l’altro, l’esistenza di “intensi rapporti tra la famiglia di Villabate e gli Stati Uniti – ed, in particolare, con esponenti di spicco di Cosa Nostra newyorkese – finalizzati anch’essi al reinvestimento di capitali illeciti in attività commerciali sul territorio americano”.
L’operazione ha interessato principalmente Villabate, ma anche Bagheria e Palermo. Circa 200 i carabinieri impiegati. Sequestrate due agenzie di scommesse, e un supermercato, del valore complessivo stimato in circa dodici milioni di euro.


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