Sequestro Etnapark, "Brancato vicino a Santapaola" - Live Sicilia

Etnapark, le carte dei giudici: “Brancato vicino ai Santapaola”

Per i giudici la struttura avrebbe un valore sproporzionato rispetto alle risorse economiche lecite dell'uomo.

CATANIA – Un profilo criminale fatto di furti, tentata rapina, lesioni personali e l’appartenenza alla famiglia mafiosa dei Santapaola – Ercolano. Uno stile di vita vicino alla criminalità che continuato nonostante le misure cautelari. Sono i motivi riportati dai giudici del Tribunale di Catania, sezione Misure di prevenzione, nell’ordinanza di sequestro preventivo dei beni ai danni di Alfio Brancato.

Il sequestro Etnapark

I sigilli di sequestro sono stati apposti alla fattoria Etnapark, nella cui gestione Brancato sarebbe stato coinvolto tramite dei suoi familiari e amici prestanome. In particolare, si legge nell’ordinanza dei giudici, a essere interessato dal sequestro è il cento per cento delle quote della società Etnapark srl, ad Acireale; il terreno su cui sorge l’attività, il fabbricato, e tutti i conti correnti collegati.

Il sequestro è motivato dai giudici con il coinvolgimento di Alfio Brancato nella gestione dell’azienda, “nonostante non ne sia socio né vi rivesta alcun ruolo lavorativo”. La società è infatti, prosegue l’ordinanza, intestata a “stretti congiunti, così come a questi ultimi risultano intestati anche il terreno e i fabbricati annessi su cui è stata realizzata la fattorie e le intense attività di compravendita di autovetture che allo stato sembrano doversi ricondurre al proposto”.

Chi è Alfio Brancato

L’ordinanza traccia poi un profilo di Alfio Brancato per motivare la richiesta di sequestro dei beni. “Brancato – si legge – è stato condannato con sentenze definitive per numerosi e gravi delitti quali furti, lesioni personali, rapina tentata, appartenenza ad associazione mafiosa”.

In particolare, Brancato è stato arrestato in seguito a un’ordinanza di misura cautelare emessa nel giugno del 2022. In quel caso, “sulla scorta di dichiarazioni di collaboratori di giustizia e all’esito di intercettazioni telefoniche”, Brancato è stato accusato di appartenenza alla famiglia Santapaola – Ercolano, “quale persona – scrivono ancora i giudici – molto vicina a Antonino Patané, accusato di essere il capo promotore della frangia mafiosa di Acireale e Aci Catena”.

Lo “stile di vita” e il patrimonio

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Guardia di Finanza, a cui i giudici della sezione Misure di prevenzione si richiamano, Brancato avrebbe avuto diversi contatti con pregiudicati, i quali dimostrerebbero che Brancato avrebbe continuato a sostenere lo stile di vita e i contatti che avevano portato a emettere le misure cautelari nei suoi confronti.

In più, sempre dalle indagini della Finanza sarebbe emersa la “netta sperequazione” tra il reddito dichiarato da Brancato e dagli intestatari di Etnapark, e i consumi avvenuti tra il 2008 e il 2019. In particolare, in quel periodo la realizzazione di Etnapark comportò la spesa di 72 mila euro per acquistare terreno e fabbricato, e di almeno 223 mila euro per lavori di ristrutturazione.

Tutti i beni, scrivono i giudici, “sembrano avere un valore del tutto sproporzionato” rispetto alle risorse economiche lecite sia di Brancato che dei suoi familiari. Per questo, è stata la conclusione dei giudici, vanno sequestrati, dato che “ci sono sufficienti elementi che depongono per una intestazione fittizia di beni”.


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