PALERMO – Verranno spostati dalle sedi periferiche a quelle degli assessorati regionali. E il governo potrà scegliere questi dipendenti regionali in maniera “nominativa”. Questo il senso della delibera, approvata il 23 maggio scorso, con cui la giunta regionale autorizza l’individuazione del personale dipendente dall’Amministrazione da assegnare a strutture in carenza di personale. Confermato il limite massimo di cinquanta chilometri dalla propria sede di servizio. Ma i sindacati sono già sul piede di guerra.
Lo spostamento è il frutto di una richiesta giunta all’assessore alla Funzione pubblica da parte dei dipartimenti regionali delle attività produttive, dell’acqua e dei rifiuti, dell’energia e dell’ambiente. Una richiesta che il governo ha accolto, “stante la necessità di implementare ed accelerare l’attività amministrativa discendente dagli obblighi assunti nei confronti della Comunità Europea e del Governo nazionale, con particolare riferimento al raggiungimento dei target di spesa programmati, nonché per accrescere la produttività di settori strategici per il Governo regionale”. Insomma, bisogna andare avanti con la spesa dei Fondi comunitari, e servono nuove forze negli assessorati. Risorse che verranno reperite nei vari uffici periferici della Regione.
La possibilità per i vari dipartimenti di assegnare personale al di fuori della sede di servizio era già prevista nella cosiddetta circolare Pistorio, in cui veniva stabilito che gli impiegati regionali potevano essere spostati in uffici regionali che avessero fatto richiesta di nuovo personale, purché lo spostamento non superasse i cinquanta chilometri dalla sede di partenza. Accanto a questo criterio, la circolare fissava altri paletti rigorosi per stabilire chi si dovesse spostare, come il numero di anni passato dall’ultimo trasferimento in una sede diversa e le competenze.
“Abbiamo attuato la circolare sulla mobilità straordinaria”: Bernadette Grasso, assessore regionale alla Funzione pubblica, spiega che “c’è la necessità di allocare personale in punti strategici dell’amministrazione, anche perché negli anni c’è stata una distribuzione non efficiente. Ci sono settori, come i dipartimenti delle attività produttive, dell’acqua e dei rifiuti, dell’energia e dell’ambiente, che hanno bisogno urgente di personale per svolgere i propri compiti, e di fronte a queste richieste abbiamo bisogno di un piano straordinario”.
La mobilità tra dipartimenti, però, non sostituisce un piano per aggiornare l’organico dell’amministrazione regionale: “Stiamo lavorando al piano per il nuovo organico e alla stabilizzazione dei precari – dice Grasso – oltre a soluzioni importanti come le sedi virtuali, che permetteranno di lavorare per via telematica risparmiando e andando incontro ai lavoratori. Ma è chiaro che, anche se stiamo correndo, sono cose per cui ci vuole tempo. La mobilità è una risposta immediata a delle esigenze immediate. Non stravolgeremo niente: se in questo momento c’è un ufficio in soprannumero e un altro che ha bisogno di personale, cerchiamo di redistribuire le persone. Naturalmente – conclude Grasso – non spostiamo impiegati a caso, ma valutiamo competenze e parametri oggettivi”.
La nuova delibera è stata scritta anche per rendere più snello il processo di selezione e spostamento, fanno sapere dall’assessorato alla Funzione pubblica. Il documento riprende tutti i principi della circolare Pistorio, ma autorizzando l’individuazione nominativa del personale permette anche una selezione meno “matematica”, che guarda non solo ai parametri che rendono possibile il trasferimento tra diverse sedi ma anche al tipo di rapporto di lavoro di ogni dipendente o alla sua indispensabilità nella sede di partenza. L’intenzione è di rendere più fluido lo spostamento senza intaccare il rapporto tra dipendenti e dirigenti, e al tempo stesso soddisfare le richieste di quei dipartimenti che hanno presentato richieste di assegnazione di personale.
“Il rischio – spiega Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia – è quello di spostare persone e non risolvere le carenze di organico. Magari si passano da un posto all’altro i dipendenti – continua Montera – ma non si risolvono i problemi di organico della pubblica amministrazione. Auspichiamo che, a parte riprendere la circolare Pistorio, l’assessore Grasso confermi e ponga in essere quello che ha già detto sulle sedi virtuali. In questo modo si potrebbe permettere ai lavoratori di svolgere i propri compiti da remoto, senza bisogno di lasciare la sede di competenza e lavorando per via telematica per gli uffici che ne hanno più bisogno”.