PALERMO – L’autorizzazione all’ampliamento della sesta vasca arriverà, ma solo lunedì prossimo. Nel frattempo, toccherà al Comune emanare un’ordinanza per riaprire Bellolampo. La discarica di Palermo scalda gli animi e, mentre la Regione risponde a muso duro al sindaco Leoluca Orlando, la città incrocia le dita nella speranza di evitare una nuova emergenza rifiuti, anche se dal Comune fanno sapere che la raccolta non subirà alcuna interruzione.
Oggi alla Regione si sono tenute due riunioni, quasi in contemporanea: una sull’ampliamento di una sesta vasca praticamente piena, l’altra su chi dovrà pagare per smaltire il percolato delle cinque ormai sature. L’emergenza è legata alla prima questione, cioè all’autorizzazione per ingrandire la sesta vasca di Bellolampo e così consentire ai compattatori di poter conferire i rifiuti, visto che la discarica attualmente è ancora chiusa. L’assessore regionale all’Ambiente, Toto Cordaro, ha annunciato la conferenza di servizi per lunedì 5 novembre ma, intanto, per riaprire i cancelli serve un’ordinanza. Ieri il vicesindaco Sergio Marino aveva firmato una diffida all’indirizzo della Regione per chiedere che fosse Musumeci a emanarla, ma oggi da Palazzo d’Orleans arriva la risposta piccata.
“Per stile istituzionale, non sono aduso a polemizzare con i rappresentanti istituzionali, ma, per favore, qualcuno spieghi al sindaco Orlando che le mie competenze commissariali per i rifiuti riguardano la settima vasca di Bellolampo, da realizzare – si legge in una nota del governatore – La sesta vasca, ormai colma, è di proprietà del Comune e quindi nella gestione della Rap. Essa riceve i rifiuti della città di Palermo e dei comuni del Palermitano. Pertanto, la competenza a evitare l’emergenza in atto è solo ed esclusivamente del sindaco del capoluogo, cui spetta il potere-dovere di emanare un’ordinanza che autorizzi, seppur per pochi giorni, l’utilizzo della medesima discarica”.
Un’irritazione tangibile, che filtra anche dalle parole di Cordaro. “L’istanza di ampliamento della sesta vasca di Bellolampo è stata presentata dalla Rap il 6 giugno 2018 – ha spiegato l’assessore ai giornalisti – Da allora abbiamo immediatamente avviato le procedure, rispettando puntualmente i tempi previsti dalla legge”. Tesi che l’assessorato regionale ai Rifiuti ha spiegato puntualmente in una nota, anch’essa assai dura, firmata dal dirigente generale Salvo Cocina. L’accusa è che la Rap si sia mossa in grande ritardo presentando il progetto solo quest’anno, anziché nel 2017, con la conseguenza che, sebbene la Regione abbia rispettato i tempi, si sia arrivati all’emergenza. Inoltre Musumeci ha poteri commissariali solo sulla settima vasca, il che vuol dire che non può essere lui a firmare l’ordinanza. “Le procedure seguite dalla Regione sono state puntualissime – ha detto ancora Cordaro – Se si deciderà di chiudere la sesta vasca di Bellolampo la responsabilità sarà di una sola persona (Leoluca Orlando, ndr) in una delle sue due vesti, cioè quella di sindaco di Palermo o di sindaco metropolitano”. Riferimento, quest’ultimo, al fatto che a Bellolampo scarica i propri rifiuti anche Ustica.
Insomma dalla Regione arriva un vero e proprio schiaffo al sindaco, accusato di voler scaricare la colpa su altri per nascondere le sue inefficienze: sua la colpa dei ritardi, sua la responsabilità della situazione, suo il compito di trovare una soluzione in tempi brevi.
Dal Comune, al momento, filtra solo una nota stringata. “”La Rap non interromperà la raccolta per evitare una situazione di crisi in città – dice Orlando – mentre nelle prossime ore valuteremo quali ulteriori iniziative assumere su ciascuno dei diversi fronti e per ovviare ai ritardi di altre strutture per tutto quanto attiene le vasche di Bellolampo”. Il Professore in pratica non arretra di un millimetro e da Palazzo delle Aquile confermano che nei prossimi giorni si dovrebbe tenere una conferenza stampa proprio a Bellolampo.
Il vero problema, però, non è tanto l’immediato quanto il futuro. La sesta vasca, per quanto ampliata, potrà continuare ad accogliere rifiuti solo per pochi mesi e la settima, nella migliore delle ipotesi, non sarà pronta prima della prossima estate visto che si è ancora in fase di progettazione. Il rischio è che Palermo si trovi senza un posto dove poter conferire l’immondizia, a meno di non aumentare vertiginosamente la differenziata.
Ma al di là dell’emergenza, oggi si è discusso anche del percolato delle cinque vecchie vasche i cui costi di smaltimento, secondo il Tar, non devono ricadere sulla Rap. La Regione si è impegnata, nell’arco di pochi giorni, a trovare una soluzione grazie anche a interlocuzioni con Roma: lo smaltimento del percolato costa infatti svariati milioni di euro. Nel frattempo dovrebbero arrivare le autorizzazioni per l’impianto di Bellolampo, che sarà di proprietà comunale, e per l’ampliamento di quello dell’Amap ad Acqua dei Corsari.
(Ha collaborato Andrea Cannizzaro)