Seus, la protesta dei lavoratori | "Chiediamo dignità" - Live Sicilia

Seus, la protesta dei lavoratori | “Chiediamo dignità”

Mattinata di tensione tra gli operatori del 118.

PALERMO – La mattinata di tensione degli operatori del 118 si è conclusa con uno spiraglio di luce. La proposta di ridurre l’orario di lavoro, dalle 36 alle 30 ore settimanali, ai circa tremila soccorritori in servizio nelle ambulanze, a seguito dell’incontro tra l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, sindacati e componenti del consiglio di sorveglianza e di gestione della Seus, è stata messa da parte, almeno per il momento. Ma non è tutto. E’ stato anche aperto un tavolo di trattativa per definire il piano industriale della società a capitale interamente pubblico (Regione, socio di maggioranza, e aziende sanitarie provinciali). Le parti, dunque, torneranno ad incontrarsi nei prossimi giorni. La notizia nel frattempo è stata accolta con gioia dai circa mille operatori sanitari che, sin dalle prime ore del mattino, hanno affollato l’area antistante la sede della Seus, all’interno dell’ex ospedale Guadagna, per chiedere risposte concrete sul loro futuro professionale.

“Il 118 non merita tutte le angherie subite – dice Giovanni Gulizia -, è un servizio di cui non si può fare a meno. Quanti incidenti ci sono ogni giorno? Quanti malesseri? Noi siamo sempre presenti sul territorio, pronti a correre per salvare qualcuno che ha bisogno di aiuto. Eppure non c’è giustizia, dovremmo andare avanti e invece torniamo sempre al solito punto. Non ci pagano straordinari, niente di niente. Siamo massacrati”. Presente alla protesta una foto di Paolo Borsellino, padre di Lucia, stretta tra le mani dai lavoratori che tengono a precisare che “l’immagine di Borsellino qui – prosegue Gulizia – è simbolo di lealtà, quella che pretendiamo dai nostri amministratori e che fin adesso non abbiamo visto. Vogliamo difendere il nostro lavoro, ne abbiamo il diritto”

E il motivo alla base della protesta di questa mattina riguardava proprio i contratti di lavoro dei soccorritori del 118 che, dal 2010, hanno rinunciato agli emolumenti degli straordinari per assicurarsi la stipula. “Abbiamo rinunciato agli straordinari – spiega Giuseppe Vetro -, pari a circa quindicimila euro ciascuno per salvare dal default la sanità siciliana. Vorremmo che il caro assessore prendesse in considerazione che il 118 è un servizio efficiente e vero. Chiediamo solo dignità e un posto di lavoro sereno”. “Siamo gli angeli della strada – aggiunge Rosario Forte – e di giorno in giorno, con passione e forza di volontà, salviamo delle vite. La riduzione delle ore porterebbe ad una riduzione dello stipendio di circa 300 euro al mese e chi di noi ha fatto il mutuo si trova ‘a mare’ come si dice qui a Palermo. Il 118 siciliano ha già dato tanto – prosegue – si vocifera anche di questo contratto di solidarietà … Bene, lo facciano i parlamentari che se lo possono permettere, non i poveri lavoratori che di giorno in giorno si adoperano per portare un tozzo di pane a tavola”.


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