Seus, incontro governo-sindacati | Gucciardi: “Il 118 resterà pubblico” - Live Sicilia

Seus, incontro governo-sindacati | Gucciardi: “Il 118 resterà pubblico”

L'attacco di Digiacomo: “La società naviga a vista da anni. Si nomini il direttore generale”.

La partecipata regionale
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PALERMO – “E’ da escludere ogni ipotesi di privatizzazione del servizio di 118 e di destrutturazione della societaria sulla base della sostenibilità tout court dei costi del servizio”. Con queste parole l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, che ha incontrato i sindacati sulla mancata sottoscrizione del contratto di servizio tra la Seus e l’assessorato per il 2016, ha allontanato le ombre di un possibile affidamento all’esterno del servizio di emergenza-urgenza siciliano. Gucciardi, anzi, si è impegnato al “mantenimento dell’egida pubblica del 118 e sul rinnovo del contratto di servizio Seus in tempi rapidissimi”.

E del resto, i sindacati oggi erano stati molto chari. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Fials, ad esempio, si sono detti “nettamente contrari ad arretramenti rispetto alla gestione pubblica del servizio di118” e hanno semmai rilanciato “la costituzione di un’Agenzia regionale dell’emergenza che pienamente integrata nel SSR sia capace di comprendere e governare l’intera rete dell’emergenza urgenza. Le postazioni del 118, oggi, con il superamento delle guardie mediche e la riorganizzazione della medicina generale in H16, in alcune aree territoriali, – proseguono i sindacati – rappresentano l’unico presidio di assistenza sanitaria e, per tale ragione devono essere potenziate”.

Ovviamente, poi, l’attenzione è rivolta agli oltre tremila lavoratori, allarmati dopo le voci di questi giorni, successive a un decreto del Ragioniere generale Sammartano che aveva chiesto di rivedere i costi del contratto di servizio. “I lavoratori, dopo anni di sfruttamento sotto la ex gestione SISE, – l’affondo dei sindacati – hanno rinunciato a diritti retributivi riconosciuti con sentenza, per ottenere un regolare contratto di lavoro a tempo pieno ed indeterminato ed ora non può essere messa in discussione la loro collocazione ed il loro trattamento. L’Assessorato alla salute che ha già condiviso due piani industriali, mai pienamente attuati per ragioni incomprensibili,ha trascurato le esigenze gestionali della Seus abbandonandola al suo destino, alla gestione solitaria ed alla buona volontà del Presidente”. Così, secondo le sigle, l’impegno assunto dall’Assessore nel corso dell’incontro di oggi “rappresenta il primo passo. La discussione avviata dall’Assessorato all’economia circa la sostenibilità dei costi, comparativamente ai prezzi dimercato ed all’analisi di benchmark, rischia di deviare l’attenzione rispetto all’esigenza di assicurare universalmente il servizio di emergenza urgenza e di dare le giuste tutele collettive ed individuali al personale dipendente”. Anzi, i sindacati hanno anche rilanciato, chiedendo una serie di interventi per rendere più efficiente la società.

Un richiamo rilanciato dai Cobas che “pur sottoscrivendo l’analisi relativa ai punti di crisi e denunciando il ricorso eccessivo alle autoambulanze private a fronte della disponibilità di un debito orario che coinvolge centinaia di lavoratori” hanno voluto sottolineare “l’impossibilità della cessione ai privati che viene esclusa dallo stesso atto con cui la Regione Sicilia costituiva la Seus e da una serie di norme che regolano la possibilità di dare in appalto un servizio pubblico”. I Cobas hanno inoltre “reiterato la richiesta di una più efficiente organizzazione dei turni in funzione della banca ore”.

Ma al di là delle rassicurazioni, la Seus è sempre nel caos. E il caso rischia presto di esplodere anche in sede politica. Durissimo, infatti, l’intervento oggi del presidente della Commissione Salute all’Ars Pippo Digiacomo: “Si proceda immediatamente – ha dichiarato – alla nomina del direttore generale del Seus 118 e subito dopo alla redazione di un piano industriale che dia certezze al futuro di quest’azienda e alla qualità del servizio. Non conosco nessuna azienda al mondo – aggiunge Digiacomo – con una spesa di cento milioni di euro l’anno e 3.500 dipendenti che navighi a vista per anni, nell’incertezza e nella precarietà. Vale la pena ricordare che il 118 è parte integrante del servizio sanitario regionale, strategico e di enorme delicatezza: con tutte le sue antiche pecche, è uno dei migliori d’Italia. Si proceda dunque senza ulteriori indugi alla definitiva strutturazione dell’azienda, senza mettere ulteriori ‘pezze’”.


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