Campo rom verso lo sgombero | Comune, la corsa contro il tempo - Live Sicilia

Campo rom verso lo sgombero | Comune, la corsa contro il tempo

Il campo nomadi della Favorita

Ecco la procedura per liberare l'area dove risiedono da decenni 103 nomadi.

PALERMO – Sgomberare il campo nomadi di Palermo, trasferire altrove le 103 persone che vi abitano (fra cui diversi minori), anticipare i tempi per spendere i 900 mila euro previsti del Pon Metro. Palazzo delle Aquile corre ai ripari e, dopo il sequestro dell’area interna alla Favorita, preme l’acceleratore per chiudere una pagina ormai storica di questa città. Il campo nomadi era infatti nato come una soluzione provvisoria, ma è praticamente diventata definitiva da quasi 27 anni a questa parte.

Non si sa ancora quando avverrà lo sgombero che, spiegano dal Comune, sarà più che altro un trasferimento graduale: il problema, infatti, è dove collocare le famiglie senza separare i figli dai genitori. Un’impresa non facile, su cui si farà il punto in un vertice che verrà convocato tra Procura, Amministrazione comunale e Polizia municipale. “Nei prossimi giorni avremo un incontro operativo – spiega l’assessore al Sociale Giuseppe Mattina –. Non immaginiamo uno sgombero, ma una fuoriuscita programmata e concordata in tempi rapidi”.

Questo l’intervento nel breve termine, mentre per il lungo si attingerà dai fondi previsti dal Pon Metro: 974 mila euro finalizzati a percorsi di accompagnamento alla casa e di integrazione delle comunità emarginate, con specifico riferimento a rom, sinti e caminanti. Obiettivo del progetto sarà favorire il reinserimento sociale delle famiglie con percorsi di presa in carico integrati e multidimensionali. La tabella di marcia prevedeva l’avvio nel 2019 e il completamento nel 2021, anche se adesso il Comune chiederà di poter anticipare i tempi.

“Avevamo incontrato gli abitanti del campo alcune settimane fa per programmare un percorso, adesso stiamo semplicemente anticipando i tempi di quello che era già in programma”, dice l’assessore. Un modo per smantellare quello che, nelle intenzioni, sarebbe dovuta essere una soluzione provvisoria: agli inizi degli anni Novanta, infatti, il Comune trasferì la comunità proveniente dal Kosovo in guerra dallo Zen 2 alla Favorita. Un provvedimento necessario, visto che allo Zen c’erano state alcune aggressioni con tanto di bombe incendiarie. Negli anni i rom sono aumentati, provenendo da altre nazioni, fino a ridursi al centinaio di oggi. Donne, bambini e uomini a cui adesso bisognerà trovare una sistemazione definitiva.


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