"Sì ad alleanze locali coi 5 Stelle | La scissione? Non se ne va nessuno" - Live Sicilia

“Sì ad alleanze locali coi 5 Stelle | La scissione? Non se ne va nessuno”

Intervista a Mirello Crisafulli. "Il governo regionale non ha idea. Il Pd faccia sue proposte all'Ars".

Mirello Crisafulli, per prima cosa: come sta il Pd?

“Bene, abbastanza bene. Un po’ ‘ammaccatizzo’ perché c’è stata una scissione”.

Le è dispiaciuto?

“Quando se ne ve qualcuno il conto che mi faccio è che siamo di meno”.

Se l’aspettava l’addio di Matteo Renzi?

“Me lo aspettavo, ma non c’è una motivazione vera politica, è una scelta di opportunismo. Una ragione vera non l’ho sentita”.

Lui dice si essere stato sempre osteggiato nel Pd…

“Sì, ha fatto il segretario quattro anni, ha fatto le liste come cavolo ha voluto, ha creato le condizioni perché ci fosse una scissione a sinistra, ha fatto il presidente del Consiglio, molto osteggiato devo dire… E se non era osteggiato lo facevano imperatore? Il gioco democratico porta ad avere il consenso una volta un’altra no, in un partito che vive di primarie e di confronto interno nessuno è eterno nella funzione”.

Ora però il Pd ha un nuovo concorrente. Lo teme?

“Per la verità non credo. Lui vuole fare un partito centrista, noi vogliamo fare un partito di centrosinistra”.

E sì, ma in un partito di centrosinistra c’è un’area di centro che è contigua a quella di Renzi, no?

“Ma lui vuole fare un partito moderato. Non lo so, io non credo che abbia grandi prospettive. In questo momento nel mondo ciò che vale sono le posizioni nette”.

E dell’alleanza con i 5 Stelle che ne pensa?

“Io il governo non lo avrei fatto. Mi rendo conto che i motivi che ci portano a fare il governo sono veri, puntano a evitare una possibile deriva di destra. Ma abbiamo tamponato, non risolto. Vedremo ora cosa faremo. Non capisco questa scelta di ridurre la rappresentanza parlamentare contro cui ci siamo battuti per tre anni: non si piegano le istituzioni alle ragioni di governo”.

Ma secondo lei il Pd e i 5 Stelle sono compatibili?

“Lo vedremo via via. È una fase di sperimentazione che vale per tutti, anche per loro. È tutta sul terreno”.

A proposito di terreno, a Enna presto si voterà: il patto coi grillini è da esportare a livello locale?

“Il Partito democratico di Enna deve fare una coalizione ampia, mettendo insieme tutti quelli che hanno fatto opposizione: i grillini, i movimenti civici, tutti tranne la Lega. A questo credo che debba pensare la coalizione. I grillini sono stati coerentemente all’opposizione. Nelle vicende territoriali si discute di problemi territoriali”.

Insomma, è più semplice allearsi…

“Certo, è più facile stare assieme su un territorio che su scala nazionale”.

Lei vuole ricandidarsi a Enna?

“No, non mi interessa proprio. La mia esperienza istituzionale si è chiusa. Faccio politica, do una mano, anche perché il partito è ancora commissariato”.

Beh, ma ora si fa il congresso…

“Questa è la quarta volta che lo sento dire”.

Dalle vostre parti la scissione si è sentita?

“Nemmeno uno se n’è andato. Abbiamo fatto una riunione qualche giorno fa e hanno partecipato tutti i segretari di circolo e tutti i sindaci del Partito democratico. Anche quelli che avevano votato Renzi”.

Si parla di un possibile rientro di Bersani e compagni. Vecchi amici suoi. Le farebbe piacere?

“Mi ha fatto dispiacere quando se ne sono andati. Non lo so se loro hanno nel loro programma di rientrare, Io penso che sia necessario, vista anche la scelta che ha fatto Renzi. È ora di ricostruire una fase in cui il Pd rimette in moto un meccanismo di composizione di una formazione di centrosinistra”.

Anche perché la scissione di Bersani e compagni non riuscì un granché…

“No. Ha solo denudato il re che si sentiva potentissimo Il nostro elettorato si è sentito sbandato”.

Il rientro di Articolo 1 potrebbe ricostituire il suo vecchio tandem con Angelo Capodiacasa?

“Angelino… Mi ha fatto prendere uno spavento. Ma ora sta bene. È un punto di riferimento nella storia della mia militanza”.

L’Ars e la Regione come le vede?

“Non le vedo. L’Ars sta dimostrando di non esser all’altezza ma non per l’Assemblea, perché c’è un governo che non ha assolutamente idea su come governare la Sicilia. Io penso che nel mio partito sia necessaria una riflessione politica per capire come dare una mano alla Sicilia, facendo proposte che aiutino a risolvere i problemi”.

Cioè, lei dice non solo opposizione ma anche proposte.

“Non possiamo stare a guardare, Sfidiamo gli altri con proposte di governo reale. C’è una scelta di mera gestione del governo regionale, non si capisce cosa si vuole fare. E dire che era nato con auspici importanti, dopo l’esperienza purtroppo negativa di Crocetta…. Ma non ce l’hanno fatta”.

 


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