GELA (CALTANISSETTA) – Che confusione! Dopo la sbandierata sconfitta di ieri alla prova referendaria a cui è stata sottoposta Gela per l’adesione al libero consorzio di Catania, questa mattina la svolta. Il referendum è valido, la regola del quorum non vale. Anche se non hanno votato la metà più uno degli elettori aventi diritto, il risultato del referendum passa. Un atto ufficiale o l’annuncio di un ricorso di cui si ha la certezza della vittoria? Filippo Franzone, portavoce del comitato per lo sviluppo dell’area gelese taglia corto. “Abbiamo vinto”, dice. “Sono al comune perché stamattina inviamo all’assessorato regionale agli Enti Locali il verdetto in attesa della validazione”.
La confusione legata all’esito del referendum è sorta poiché si tratta di un referendum confermativo secondo cui “il quorum non vale”. Ed il comitato promotore canta vittoria. Nonostante l’alto astensionismo alle urne alle quali si sono recati solo 23.725 elettori pari al 36,14%. “Una vittoria comunque – aggiunge Franzone – se si pensa che alle Europee hanno votato in molti di meno”. “In questi ultimi giorni di ‘campagna elettorale’, siamo stati raggiunti da tanti avvocati, i quali, diversamente da come la pensavamo noi, ci hanno informato che il referendum confermativo non necessita di quorum”, spiega in una nota Franzone. “Presi dalla frenesia del momento, per cercare di informare quanti più cittadini possibili delle potenzialità dell’operazione, non ci siamo potuti occupare appieno della vicenda. Ma ieri sera abbiamo avuto modo di sentire gli approfondimenti di alcuni esperti, che in effetti pongono una versione inattaccabile rispetto alla vittoria”.
“Per quello che ci riguarda, la legge regionale 8 del 2014 prevede espressamente un referendum confermativo della delibera consiliare di adesione ad altro consorzio”, spiega ancora il portavoce. “Il referendum deve svolgersi secondo le modalità previste dagli statuti comunali – continua. Il nostro statuto comunale prevede la regolamentazione, però, del solo referendum consultivo, e non confermativo, che prevede un quorum per la sua validità. In questo caso, poiché non è applicabile il disposto statutario relativo al quorum ad un altro tipo referendario (quello confermativo), avremo la conseguente applicazione della normativa relativa al referendum confermativo che non prevede alcun quorum di validità”. Insomma, per Franzone “il risultato di ieri è pienamente valido e dovrà essere validato. Una nuova storia inizia, un nuovo futuro ci aspetta”, dice ancora. Ma andiamo ai dati. Alle urne sono andati 23.725 cittadini pari al 36,14% su 65.646 aventi diritto. I dati ufficiali sono arrivati alle 21:26 minuti, orario in cui dalle 71 sezioni scrutinate è venuto fuori il risultato definitivo. sul dato definitivo del referendum. Tra i 23725 votanti, 12.303 sono stati i maschi e 11.422 le femmine. I “si” sono stati 23.442 pari al 99,23% mentre i restanti 181 pari a 0,77% elettori hanno votato parere non favorevole all’adesione al libero consorzio di Catania. I numeri al momento sono l’unica cosa certa. Gli scenari potrebbero cambiare. .