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Sì alle stabilizzazioni| Plauso di politica e sindacati

Chinnici (Pd): "Lavoratori indispensabili". Cisal: "Pagina storica"

COMUNE DI PALERMO
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PALERMO – L’approvazione del rendiconto 2018 del comune di Palermo, che consentirà la stabilizzazione di quasi 600 precari, fa esultare la politica e i sindacati.

“Finalmente abbiamo raggiunto l’obiettivo principale dei lavoratori a tempo determinato del comune di Palermo – dicono Cgil, Csa e Uil – In seguito ad una intensa​ lotta sindacale e politica, circa 600 lavoratori che da anni prestavano la loro attività per il comune di Palermo sono stati stabilizzati. Le nostre organizzazioni sindacali hanno condiviso il percorso con l’amministrazione che ha deciso di porre fine all’era del precariato al Comune di Palermo ed esprimono soddisfazione per questo importante risultato. Superare​ ​ le difficoltà che si sono presentate durante il percorso non sarebbe stato possibile senza la sinergia e il costante confronto con la politica attiva, ed in particolare con dell’assessore al personale Fabio Giambrone che ha dato l’input all’operazione e ne ha seguito tutto il percorso. Oggi abbiamo fatto un altro piccolo passo avanti per migliorare le condizioni di lavoro dei nostri colleghi e delle loro famiglie, abbiamo scritto insieme a chi ci ha creduto una pagina di buon sindacato”.

“La stabilizzazione dei 597 precari del Comune di Palermo è una prima vittoria dei lavoratori, del sindacato e delle buone prassi nella Pubblica amministrazione. Adesso si pensi agli oltre 200 Lsu e agli Asu comunali”. Così Margherita Amiri e Mario Basile, segretario provinciale e responsabile dipartimento Enti locali Cisl Fp Palermo Trapani, insieme al gruppo Rsu della federazione al Comune di Palermo. “Abbiamo seguito passo dopo passo l’iter che ha portato a questo primo importante risultato – aggiungono Amiri, Basile e le Rsu della Cisl Fp Palermo Trapani al Comune di Palermo – anche esortando gli inquilini di Sala delle Lapidi a fare presto nell’approvazione del documento finanziario. Ma la pagina del precariato al Comune di Palermo non può dirsi chiusa, mancano all’appello più di 200 lavoratori Asu e Lsu. Il nostro impegno ora sarà rivolto a garantire il loro diritto a un futuro dignitoso, che non può che passare dalla stabilizzazione”.

“Oggi abbiamo scritto una pagina storica per il mondo degli enti locali siciliani: il comune di Palermo, grazie al voto del consiglio comunale e alla concertazione con i sindacati, potrà finalmente stabilizzare quasi 600 precari”. Lo dice il commissario Cisal Sicilia Nicola Scaglione. “Un risultato straordinario, frutto del continuo confronto tra l’amministrazione, nella persona del vicesindaco Fabio Giambrone, e i sindacati – continua Scaglione – Una notizia attesa non solo dai dipendenti e dalle loro famiglie, ma anche dall’intera città che da oggi potrà godere di servizi efficienti in modo strutturale. La Cisal non può che dirsi soddisfatto e augurarsi che le stabilizzazioni diventino la regola in tutti gli enti locali della nostra Regione”.

“L’approvazione del bilancio consuntivo 2018 da parte del consiglio comunale di Palermo è frutto del senso di responsabilità delle forze politiche di maggioranza e opposizione. Il via libera al Rendiconto infatti consentirà la firma dei contratti a tempo indeterminato per quasi 600 precari che da anni svolgono un ruolo indispensabile per il funzionamento della macchina comunale e l’erogazione dei servizi, tra cui anche 14 maestre di asilo nido. Inoltre il consiglio con un emendamento ha chiesto all’amministrazione attiva una relazione trimestrale sullo stato dei conti e l’adozione dei correttivi necessari, oltre a impegnarsi ad aumentare le entrate sul fronte tributario. Siamo soddisfatti di questo risultato che avvia anche al comune di Palermo le stabilizzazioni, rese possibili dal quadro normativo frutto del lavoro dei governi Renzi e Gentiloni. Un ringraziamento va al personale comunale che ha lavorato senza sosta per la preparazione della documentazione e la firma dei contratti che apre una nuova fase per la città”. Lo dice il capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo Dario Chinnici.

“L’approvazione del rendiconto è stata possibile grazie alla minoranza che ha mantenuto il numero legale in aula, la sola maggioranza si è presentata con 18 consiglieri insufficienti per l’esito positivo della proposta di delibera. Abbiamo presentato un emendamento, accogliendo le criticità evidenziate nella relazione dei revisori dei conti. Si dovrà razionalizzare​ la spesa in alcuni settori​ dove si evidenziano​ delle​ perdite ormai strutturali, nel contempo necessitano misure per agevolare la riscossione dei tributi e delle sanzioni. Occorre inoltre potenziare alcuni settori come il condono, il Sue e il Suap e approvare alcuni regolamenti come la pubblicità e suolo pubblico. Necessitano i nuovi contratti​ di servizio delle aziende​ che dovranno essere congrui e nel contempo​ ​ necessita​ ​ esercitare​ ​ il​ ​ controllo​ ​ analogo​ ​ relazionando​ ​ trimestralmente al Consiglio Comunale. Il 2020, se non saranno prese misure correttive adeguate, sarà un anno difficilissimo per il Comune e le aziende partecipate”. Lo dichiarano i Consiglieri di Forza Italia Giulio Tantillo, Andrea Mineo, Roberta Cancilla, Fabrizio Ferrara.

“Si arriva all’approvazione del rendiconto di gestione 2018 ancora una volta grazie al grande senso di responsabilità nei confronti della città -​ afferma Francesco Scarpinato, capogruppo di Fratelli d’Italia -​ non condividiamo il metodo con cui questa Amministrazione si approccia alla trattazione di delibere importanti come questa, per questo ne abbiamo lamentato la mancanza delle tempistiche che ogni consigliere dovrebbe avere per i giusti approfondimenti del caso. Le criticità che sono emerse dal rendiconto sono sotto gli occhi di tutti​ e sono quelle che più volte abbiamo ribadito in Aula, dalle società partecipate che versano in uno stato di emergenza, alle problematiche di tipo economico finanziario che affliggono l’ente ed è per questo che, unitamente agli altri gruppi, abbiamo condiviso un emendamento che va ad apporre dei correttivi a una situazione contingente che vede il comune di Palermo in grande sofferenza, la luce di questo atto non fa altro di porre in essere un lavoro continuo e preciso fatto da Fratelli d’Italia che ha come obiettivo Palermo e il bene comune dei cittadini”.

“I consiglieri di Sicilia futura – si legge in una nota – esprimono grande soddisfazione per l’approvazione del rendiconto della gestione 2018. Abbiamo espresso il nostro voto favorevole con determinazione, confortati dai pareri positivi dei revisori dei conti e del ragioniere generale; permangono alcune criticità strutturali, ne siamo consapevoli, ma siamo stati chiamati ad affrontarle e siamo determinati a farlo. Intendiamo preoccuparci del futuro, operando e proponendo delle misure che vanno nella direzione del miglioramento della qualità dei servizi resi ai cittadini. Esprimiamo inoltre particolare soddisfazione, constatando che​ l’approvazione di questo atto dà il via libera alla definizione del processo di stabilizzazione di 584 lavoratori precari, a cui viene riconosciuta dignità lavorativa e un’adeguata valorizzazione professionale”.

“Si sblocca anche la stipula dei contratti a tempo indeterminato per la folta platea di lavoratori precari – dice Barbara Evola, capogruppo di Sinistra Comune – Il nostro voto favorevole in aula per il Rendiconto di Gestione 2018 si basa sul parere favorevole del Collegio dei Revisori, che sancisce la corrispondenza del rendiconto alle risultanze contabili del Comune di Palermo, sia pure con alcune criticità. Le difficoltà del Comune affondano le radici nelle scelte di politica nazionale che hanno drasticamente diminuito le risorse a disposizione degli enti locali. Una sorta di federalismo alla rovescia, in cui gli enti locali, a fronte delle consistenti riduzioni dei fondi, hanno dovuto spesso contribuire ai tagli recessivi della finanza pubblica, ricorrere ai privati per la gestione dei servizi, svendere il patrimonio. Il nostro voto favorevole al documento è frutto di una analisi attenta dei provvedimenti legislativi posti in essere negli ultimi anni, che hanno ridotto i bilanci ad accantonamenti obbligatori. A Palermo il risultato di amministrazione registra un valore positivo pari a 518 milioni di euro, ad esempio. Ma l’accantonamento previsto supera il risultato con oltre 630 milioni, vanificando gli sforzi per consolidare una situazione virtuosa. Ricordiamo che il Comune di Palermo non è in dissesto finanziario. I tentativi mirati a superare le criticità emerse nel documeno risulteranno inefficaci se non si interverrà tempestivamente modificando il quadro normativo generale.”

“Ho votato sì per senso di responsabilità, anche se è evidente dai dati analizzati e dalla relazione dei revisori dei conti che l’Amministrazione non ha rispettato i parametri – afferma Sandro Terrani, capogruppo del Mov139 -​ In particolare in riferimento alla mancata capacità di riscossione e all’esistenza dei debiti fuori Bilancio, nonché alla restituzione dell’anticipazione di cassa. Il continuo ricorso all’anticipazione conferma la incapacità dell’amministrazione a riscuotere le entrate. Dall’analisi emerge il disallineamento delle partite non riconciliate con le società Partecipate. Pertanto mi auguro che l’Amministrazione attiva sia più attenta e certosina nella programmazione della spesa per gli anni a venire altrimenti si rischia il default”.

“Quello del 2018 è un rendiconto che, pur riportando un miglioramento del risultato d’esercizio rispetto al 2017 per il disavanzo che diminuisce di circa 13 milioni di euro, mette comunque in risalto importanti criticità, evidenziate anche dai revisori dei conti nella loro relazione”. A a dirlo è Massimo Giaconia, Consigliere Comunale del gruppo Palermo 2022. “Uno su tutte – spiega Giaconia -​ la scarsa capacità di riscossione tributaria, circa il 50%​ dei contribuenti​ non versano i tributi locali, un grande limite che comporta l’alterazione in negativo di altri fattori, ovvero, i crediti di dubbia esigibilità, l’obbligo di ingenti accantonamenti, l’eccessivo ricorso all’anticipazione di tesoreria che sommati al​ fenomeno dei debiti fuori bilancio, hanno fatto sì che si sforassero i parametri di​ deficitarietà strutturale. Oltre alla scarsa capacità di riscossione che ha il Comune – continua Giaconia – si aggiunge, come causa non indifferente, una riduzione significativa e​ progressiva dei trasferimenti statali e regionali. Dall’approvazione di questo rendiconto – continua Giaconia – ne derivano non solo fatti negativi, anzi, il via libera allo strumento finanziario sblocca dopo più di 20 anni la stabilizzazione dei 585 precari, quella delle​ 14 insegnanti e l’immissione in servizio di un dirigente dell’Area Tecnica. Questo è stato possibile grazie al grande senso di responsabilità del Consiglio Comunale tutto, che​ unanimemente ha voluto contenere i tempi per la trattazione e approvazione dell’atto affinché il processo di stabilizzazione si concludesse entro il 30 di settembre scongiurando ogni rischio”.

“Se gli amministratori del Comune di Palermo non sono neppure in grado di far quadrare i conti e di rispondere alle esigenze basilari dei cittadini, allora è opportuno che facciano un passo indietro, dimettendosi e ammettendo la loro inadeguatezza. Anche il Collegio dei Revisori, riguardo al Rendiconto della gestione 2018 del Comune di Palermo, ha riscontrato innumerevoli e insanabili criticità, evidenziando in particolar modo le “patologiche” (aggettivo che riportiamo testualmente) perdite economiche di alcune aziende partecipate. Il Collegio ha inoltre sottolineato che il Comune non monitora come dovrebbe i contratti di servizio, che spesso portano a perdite occulte – dicono i consiglieri del M5s Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo – A tutto ciò si somma la scarsa capacità di riscossione e la blanda lotta agli evasori che finisce per ripercuotersi, con ulteriori aggravi, su quei cittadini che, invece, le tasse le pagano. Non va neppure dimenticata la reiterata cilecca dell’amministrazione Orlando nelle previsioni d’incasso. Questo comporta continue anticipazioni di cassa e il ricorso ai debiti fuori bilancio, con conseguenti problemi sia sui saldi di competenza che sul pareggio di bilancio. È lampante che questa situazione a breve determinerà una drastica riduzione della spesa corrente, con danni inimmaginabili e incalcolabili sulla collettività, come da tempo segnaliamo noi Consiglieri del Movimento 5 Stelle Palermo.

“La trasformazione a tempo indeterminato del contratto di 600 precari è un’ottima notizia per Palermo: l’amministrazione comunale potrà garantire i servizi e dare finalmente risposte adeguate a una platea di lavoratori indispensabile per il buon funzionamento degli uffici. Esprimiamo soddisfazione per questo risultato, raggiunto grazie al confronto con i sindacati e l’amministrazione attiva e al contributo fattivo delle opposizioni. Al contempo, il consiglio dovrà lavorare da subito sulla situazione finanziaria del Comune, adottando gli strumenti necessari all’aumento delle entrate e i correttivi ormai non più procrastinabili”. Lo dice Toni Sala, capogruppo di Palermo 2022, commentando l’approvazione del consuntivo 2018.


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