“Al momento l’unica disponibilità offerta al personale dell’ambasciata italiana in Thailandia è la possibilità di un consenso all’estradizione a condizione che venga riaperto il processo di merito, come è noto celebrato in contumacia e con una significativa sequela di violazioni del diritto della difesa”. Lo puntualizza l’avvocato Baldassare Lauria, difensore di Vito Roberto Palazzolo, che si trova in stato di fermo a Bangkok dalla fine dello scorso mese di marzo.
“Nell’ambito dell’invocato nuovo procedimento – ha aggiunto l’avvocato Lauria – Palazzolo potrà chiarire ogni aspetto della sua vicenda: la sentenza di condanna del Palazzolo ad anni nove di reclusione per associazione mafiosa, pronunciata dalla Corte di appello di Palermo nel 2007, ha avuto ad oggetto la stessa imputazione già formulata innanzi il Tribunale di Roma che nel 1992 lo ha assolto perché il fatto non sussiste. Siffatta duplicazione di giudizio è stata conclamata dalla sentenza della Corte di cassazione che ha annullato il mandato di cattura a suo carico”.